Vignanello, si risveglia Aurora: ha perso entrambi i genitori nell’incidente. “Vivo di ricordi e sorrisi”

VIGNANELLO – Dopo giorni di silenzio e lotta in ospedale, Aurora Montanaro, la giovane sopravvissuta al tragico incidente di Vignanello, ha aperto gli occhi. Ha perso nello schianto entrambi i genitori, Marcello Montanaro e Maria Vittoria Rita, e questa mattina, nella chiesa Collegiata di Vignanello, il paese intero si fermerà per l’ultimo saluto ai due coniugi.

Aurora, consigliera comunale e volto conosciuto nella comunità, era rimasta gravemente ferita nell’impatto avvenuto sabato 9 agosto sulla provinciale 30 tra Centignano e Vasanello. L’auto di famiglia, diretta verso Vasanello, si è scontrata frontalmente con un’altra vettura. Lo schianto è stato devastante: per Marcello e Maria Vittoria non c’è stato nulla da fare, mentre per estrarre Aurora viva dalle lamiere è stato necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco. L’elisoccorso l’ha portata d’urgenza al Gemelli di Roma, dove ha affrontato giorni in terapia intensiva.

Ora le sue condizioni sono in miglioramento e, con una forza che commuove chi la conosce, ha voluto scrivere un messaggio pubblico per ricordare i suoi genitori:

“Ringrazio tutte le persone che a vario titolo sono state vicine a me e a mio fratello in questo tragico momento nel quale abbiamo perso le persone più importanti che avevamo – i nostri genitori.
Mamma Maria Vittoria, una combattente, una leonessa, la mia bimba, che mi manca come l’aria. Era linfa vitale per noi, aveva un pensiero per tutti. Tornare a casa senza vederti sarà durissima.
Papà Marcello, lavoratore instancabile, non sapeva cosa significasse fatica perché dietro al lavoro c’era sempre la sua famiglia, il tuo unico e vero pensiero.
Mi mancate e sarà dura ricominciare questa nuova vita senza farvi partecipi. Vivo di ricordi e di sorrisi.”

Parole che racchiudono dolore e amore, e che oggi risuonano in tutta Vignanello. Questa mattina, tra lacrime e abbracci, la comunità si stringerà attorno ad Aurora e a suo fratello, accompagnando Marcello e Maria Vittoria nel loro ultimo viaggio, in un silenzio collettivo che lascerà sospeso il tempo per un intero paese.