Con circa 150 pubblicazioni scientifiche all’attivo, Magrini era riconosciuta come una voce autorevole a livello internazionale nel campo della conservazione
TUSCANIA – La comunità scientifica e la città di Tuscania sono in lutto per la scomparsa di Sara Magrini, botanica di 55 anni, ricercatrice del Dipartimento di Scienze Ecologiche e Biologiche dell’Università della Tuscia e tra le fondatrici della Banca del Germoplasma della Tuscia.
Originaria di Grosseto, dove oggi si svolgono i funerali nella chiesa della Santa Famiglia, viveva da tempo a Tuscania. È deceduta mercoledì sera, dopo un anno di lotta contro una malattia che si era aggravata negli ultimi mesi.
Lascia due figlie, Giulia e Silvia, il fratello Diego, i genitori e il compagno Andrea Caldelli, direttore di un’agenzia formativa e coordinatore dell’associazione L’Altra città.
Con circa 150 pubblicazioni scientifiche all’attivo, Magrini era riconosciuta come una voce autorevole a livello internazionale nel campo della conservazione delle piante e dei semi. Presiedeva Ribes, la rete italiana delle banche dei semi, ed era membro attivo dei gruppi specialistici dell’Iucn e della Società Botanica Italiana.
Il suo lavoro, capace di unire ricerca e applicazione concreta, ha contribuito in maniera decisiva alla salvaguardia del patrimonio vegetale, lasciando un’eredità che continuerà a vivere nel mondo scientifico e accademico.