TERNI – Un tassello alla volta, per arrivare alla verità. È questo l’obiettivo degli investigatori che stanno lavorando senza sosta sulla morte di Andrea Fiorelli, ex maresciallo capo della Guardia di Finanza, trovato senza vita all’interno della propria auto nel garage di casa, una villetta in strada di Prisciano a Terni, nella serata di venerdì.
Le indagini, coordinate dal pm Raffaele Pesiri, vedono impegnati i carabinieri del Nucleo investigativo di Terni e, da lunedì mattina, anche gli specialisti del Ris dell’Arma, chiamati ad eseguire una serie di accertamenti nell’abitazione, posta sotto sequestro.
Al momento della tragica scoperta – intorno alle 20.30 di venerdì – in casa si trovavano l’anziano padre del 59enne, che ha trovato il corpo, e il figlio ventiquattrenne di Fiorelli, che pare stesse dormendo. Non era invece presente la moglie.
Secondo una prima ricostruzione, il decesso risalirebbe ad alcune ore prima del ritrovamento, forse al primo pomeriggio. L’ex finanziere presentava una profonda ferita al collo, compatibile con l’uso di una motosega, e sarebbe morto per shock emorragico.
Resta però da chiarire un punto fondamentale: si è trattato di un gesto volontario o di un omicidio? I rilievi scientifici, le testimonianze raccolte, l’analisi dei dispositivi elettronici e l’autopsia in programma nei prossimi giorni saranno determinanti per dare risposte a questi interrogativi.
La lunga attività investigativa, il riserbo mantenuto dagli inquirenti e l’arrivo del Ris da Roma confermano che i dubbi sono ancora molti. Solo ricomponendo questo complesso puzzle si potrà arrivare ad un quadro definitivo, capace di spiegare l’origine di una vicenda che ha scosso l’intera comunità.