Civitavecchia – Operazione “Nerone”, sgominato un gruppo criminale che spacciava chili di cocaina tramite un “boss” in cella

I consumatori di droga venivano costretti a vendere i propri beni per ripagare i debiti. Il bilancio del procuratore Liguori: “Otto episodi di spaccio registrati, tre estorsioni, quattro fucili sequestrati e 150mila euro in contanti scovati alla banda”

CIVITAVECCHIA – Sei arresti, tre estorsioni, quattro fucili e oltre un chilo di cocaina sequestrata, 150mila euro in contanti scovati al gruppo criminale. È il bilancio dell’operazione “Nerone” che si è conclusa questa mattina.

Alle 6:30 circa di oggi, mercoledì 3 settembre, un blitz delle forze dell’ordine ha svegliato la città ed è riuscito chiudere l’operazione che ha portato quattro persone in carcere e due agli arresti domiciliari.

I reati contestati, a quello che operava come un vero e proprio gruppo criminale, sono spaccio, estorsione e detenzione di armi. L’ordinanza riguarda un periodo temporale tra marzo e aprile 2025. Vista la tempistica ristretta, dunque, i dati diventano ancora più eclatanti. “Non va sottolineata la quantità di droga sequestrata – spiega il procuratore Alberto Liguori – ma l’arco di tempo di riferimento. Visto che abbiamo sequestrato oltre un chilo di cocaina in un mese, infatti, chissà quanta ne avrebbe spacciata il gruppo nel giro di un anno.

Uno dei protagonisti di questa vicenda, ormai noto al pubblico, il signor Alessandro Cesarini, nonostante la sua situazione di vincolo in carcere ha gestito determinati interessi dalla sua cella”.
L’operazione interforze, coordinata dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia, si è svolta in collaborazione tra la Polizia di Stato e i Carabinieri. Un altro fattore di gravità assoluta, sempre secondo il procuratore, riguarda la violenza della banda e l’utilizzo disinvolto dei cellulari in carcere da parte del “boss”. “Quando una persona utilizza un cellulare dal carcere per gestire un giro di cocaina – prosegue il procuratore – la cosa assume una gravità assoluta. Questo signore ha operato con un circuito famigliare tramite una zia, alcuni cugini e altri parenti vicini. Le persone a cui veniva venduta la droga, inoltre, venivano costrette a vendere i propri beni per ripagare i debiti. Come uomo, prima che come procuratore, sono felice di aver trovato un’ottima sinergia tra Polizia e Carabinieri”.

Presenti alla conferenza, insieme al procuratore, i vertici della Polizia di Stato e dei Carabinieri di Civitavecchia.