Viterbo – Santa Rosa, è la notte di Dies Natalis

VITERBO – Stasera la città di Viterbo torna a stringersi attorno alla sua tradizione più attesa: la Macchina di Santa Rosa tornerà a innalzarsi tra le vie del centro storico, portata dal coraggio e dalla fede dei Facchini.

La protagonista sarà ancora Dies Natalis, l’opera firmata da Raffaele Ascenzi, già collocata a San Sisto da luglio come segno del legame speciale con l’Anno Giubilare. Non si tratta solo di un omaggio, ma di un simbolo che il Sodalizio dei Facchini e l’amministrazione comunale hanno voluto donare alla città.

A guidare i facchini sarà il capofacchino Luigi Aspromonte, al suo primo trasporto completo dopo la sostituzione in corsa dello scorso anno. Accanto a lui il presidente del Sodalizio, Massimo Mecarini, e oltre un centinaio di uomini pronti a sostenere, con forza e cuore, la Macchina. Aspromonte ha annunciato che sarà un trasporto in cui il pubblico avrà un ruolo attivo, chiamato a partecipare con entusiasmo e rispetto.

Dies Natalis, alla sua seconda uscita, si presenterà con alcune novità: particolare attenzione è stata dedicata alle luci, curate insieme ai costruttori Fiorillo. La parte interna sarà resa più evidente, per esaltare il messaggio voluto dall’ideatore: una luce che sale dalla terra verso il cielo, fino alla santa e alla croce, come segno della fede e della vita cristiana.

Il percorso seguirà la tradizione, con il momento più toccante previsto a piazza del Comune, dove la Macchina effettuerà le spettacolari girate in ricordo di chi non c’è più. Quest’anno la dedica principale è rivolta a Leonardo Cristiani, giovane minifacchino scomparso tragicamente lo scorso 9 giugno. Ma non sarà il solo ad essere ricordato: i facchini onoreranno anche la memoria di Franco Paiolo, Alfiero Antonini, Angelo Sordini, Silvio Ascenzi, Franco Camilli, Marco Gemini, Giovanni Olivieri, Sergio Menichini, Claudio Montii, Gianni Ferretti, Francesco Romagnoli, Francesca Serafini, Marino Rossetto. Un pensiero speciale andrà anche ai cento anni dalla nascita di Alfio Pannega. Madrine del trasporto saranno le atlete paralimpiche Viviana Cozzani e Marina Casagrande.

Grande attenzione è stata posta anche alla sicurezza. Le sedie sono già state sistemate in piazza del Comune: 1.600 posti disponibili, con il divieto assoluto di salire sulle fontane. Via libera invece alle attività commerciali che ospiteranno gli spettatori, purché restino all’interno degli spazi autorizzati. Attive due navette gratuite, dai parcheggi di San Lazzaro e Santa Barbara fino al centro.

Il programma della giornata è iniziato già in mattinata con il raduno al teatro dell’Unione, seguito dal giro delle sette chiese e dal ritiro spirituale. I facchini torneranno poi lungo il percorso per ricevere la benedizione, prima di mettersi sotto la Macchina al richiamo del capofacchino.

Alle 21 in punto risuonerà il tradizionale “sollevate e fermi”. La città intera tratterrà il fiato, poi esploderà in un boato di fede e gioia. Un rito che si rinnova, che unisce i viterbesi e che, ancora una volta, rende omaggio alla loro patrona: Santa Rosa.