La Polizia di Stato ha ribadito che i controlli continueranno dal centro alle periferie, fino al litorale, per colpire ogni anello della catena criminale
ROMA – Una città che lotta quotidianamente contro lo spaccio diffuso, tra nascondigli ingegnosi e consegne lampo. È il bilancio dell’ultima operazione della Questura di Roma che, nelle ultime ore, ha portato a 14 arresti e al sequestro di centinaia di dosi di cocaina e marijuana in diversi quartieri della Capitale e hinterland.
Gli agenti del VI Distretto Casilino hanno dato il via alla serie di operazioni calandosi nel vano di un ascensore di un condominio a Tor Bella Monaca, dove hanno rinvenuto un deposito segreto con mezzo chilo di cocaina, quasi mille dosi già pronte per lo spaccio.
Poco distante, in via dell’Archeologia, gli stessi poliziotti hanno fermato in flagranza tre 19enni, sorpresi mentre cedevano dosi ai clienti o attendevano in strada con la droga addosso: in tutto, 80 involucri di cocaina e 800 euro in contanti.
La rete dello spaccio non si ferma però alla strada. Una segnalazione anonima sull’app YouPol ha portato gli agenti del Commissariato di Frascati a scoprire una serra indoor per la coltivazione di marijuana nella periferia sud della Capitale, completa di impianti di ventilazione e lampade professionali. Altri blitz hanno svelato due laboratori domestici per la raffinazione della cocaina nella borgata Cinquina e al Tufello, con crack, cocaina già divisa in 200 dosi e 1.000 euro in contanti.
Non mancano i nascondigli improvvisati: due pusher arrestati tra il Colombo e Fidene tenevano parte della droga occultata in aiuole pubbliche, pronta per essere recuperata rapidamente al momento dello scambio.
A completare il mosaico della criminalità diffusa, sei rider dello spaccio, intercettati tra Centocelle e Tufello: giovani e meno giovani che si muovevano su auto a noleggio, moto sportive, biciclette e persino monopattini elettrici, per consegne veloci a domicilio.
L’operazione conferma il modello frammentato ma radicato dello spaccio romano, capace di adattarsi a contesti diversi e di muoversi tra metodi rudimentali e sistemi più strutturati. La Polizia di Stato ha ribadito che i controlli continueranno dal centro alle periferie, fino al litorale, per colpire ogni anello della catena criminale.