Processo Ciro Grillo, arriva la condanna: 8 anni di carcere per stupro di gruppo

Condannati anche gli amici che erano con lui al momento del violenza

Tempio Pausania – A oltre sei anni dalla notte tra il Billionaire e l’abitazione di Beppe Grillo, il tribunale ha emesso la sentenza: Ciro Grillo, figlio del comico e fondatore del Movimento 5 Stelle, insieme ai suoi tre amici genovesi Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria, è stato riconosciuto colpevole di aver violentato una studentessa di 19 anni conosciuta durante quella vacanza del luglio 2019.

Oggi alle 18.30 il tribunale di Tempio Pausania, competente per la Costa Smeralda, ha inflitto otto anni di carcere a Grillo, Capitta e Lauria, mentre Corsiglia è stato condannato a sei anni e sei mesi. Tutti restano in libertà e potranno essere incarcerati solo dopo l’esito dei gradi successivi di giudizio, a partire dall’appello e, probabilmente, dalla Cassazione.

Questa mattina, nell’ultima udienza di un dibattimento durato più di tre anni, hanno preso la parola gli ultimi difensori rimasti: Alessandro Vaccaro per Lauria, Antonella Cuccureddu per Corsiglia e Mariano Mameli per Capitta, che hanno contestato la credibilità della giovane vittima.

Il collegio presieduto da Marco Contu, con i giudici a latere Marcella Pinna e Alessandro Cossu, ha invece accolto le accuse sostenute fin dall’inizio dal procuratore capo Gregorio Capasso e dalla ragazza, assistita dagli avvocati Giulia Bongiorno e Dario Romano. Secondo i giudici, gli abusi nell’appartamento a Cala Volpe sono stati più di uno: il primo, commesso da Corsiglia, sarebbe iniziato in una delle camere da letto e proseguito in doccia, seguito da una violenza di gruppo dopo aver somministrato alla vittima un mix alcolico definito “beverone” a base di vodka. La giovane ha raccontato in aula le sue esperienze tra lacrime e momenti di grande tensione durante sei udienze.

Inoltre, il tribunale ha riconosciuto anche l’accusa relativa a foto e video scattati dai quattro, che ritraevano Grillo e i suoi amici in pose oscene accanto a un’altra giovane, coetanea della vittima, dormiente e ignara di quanto accadeva. Quest’ultima è stata assistita dagli avvocati Vinicio Nardo e Fiammetta Di Stefano.