Tarquinia – Emanuele Scomparin, la “giovane promessa” politica che vede il calice mezzo pieno (solo quando gli fa comodo)

TARQUINIA – Il sussulto clamoroso del “teorico” antifascista.

Una notizia da prima pagina: Emanuele Scomparin, dopo mesi di silenzio e vuoto pneumatico (forse perché troppo impegnato nel “caso di famiglia” sulla Workers Srls), ha finalmente ricordato di essere consigliere comunale. Miracolo.

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Con piglio da “giovane promessa” della politica locale, ieri si è lanciato in un intervento pubblico sul DiVino Etrusco, manifestazione che a suo dire sarebbe stata “perfetta”.

Perfetta per chi, resta da capirlo. Perché se da un lato Scomparin si immola in difesa di associazioni sportive, artisti e musicisti (che, va ribadito, nessuno ha mai messo in discussione), dall’altro sembra dimenticare il senso stesso dell’evento: valorizzare le eccellenze vitivinicole locali. E magari ascoltare la voce dei produttori, i veri protagonisti.

Un piccolo consiglio al “consiglieretto”: tra un calice e l’altro, forse sarebbe stato utile fermarsi ai banchi di degustazione, scambiare due parole con i vignaioli e capire se davvero tutto filava liscio. Perché se c’è chi lamenta criticità ai responsabili e persino alla stampa, la “perfezione” è, con ogni evidenza, soltanto teorica.

A salvare il banco, come detto, solamente lo storico lavoro della Pro loco e dell’enogastronomo Carlo Zucchetti con tutto il suo staff.

Detto ciò, prendiamo il buono: una presa di posizione, finalmente. Magari la prima di una lunga serie? Ci crediamo poco. Sarebbe auspicabile che la stessa foga mostrata nel difendere la “perfezione” del DiVino Etrusco venisse applicata alle domande, rimaste senza risposta, che da tempo le opposizioni rivolgono al Comune.

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Domande che riguardano gli affidamenti diretti dei piani di sicurezza per eventi pubblici, ripetutamente assegnati dal settembre 2024 alla Workers Srls, ditta del padre del consigliere, per un totale di 7.300 euro. Una coincidenza? O la versione tarquiniese del “chiavi in mano”: incarico pubblico al padre, presenza del figlio all’evento.

Le opposizioni sono state chiare: “Gli incarichi pubblici vanno al padre del consigliere che, guarda caso, segue gli eventi estivi in prima persona. Una gestione che appare ‘familiare’ più che comunale. Senza dimenticare che Giuseppe Scomparin, padre della giovane promessa, non è un cittadino qualsiasi ma un ex dirigente di rilievo del Partito Democratico. La trama, insomma, è fitta e ben intrecciata. E le domande restano tutte lì, inevase”.

Per concludere: in politica, come nella vita, è un’ottima cosa vedere il calice mezzo pieno. Ma occorre farlo sempre, non solo quando fa comodo.

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