La Procura di Roma ha depositato oggi la richiesta
ROMA – Nuovo capitolo nell’inchiesta che ha travolto l’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. La Procura di Roma ha depositato oggi la richiesta di rinvio a giudizio per Maria Rosaria Boccia, l’ex collaboratrice al centro dello scandalo che lo scorso anno portò alle dimissioni del ministro.
A Boccia vengono contestati diversi reati: stalking aggravato, lesioni, interferenze illecite nella vita privata, diffamazione e false dichiarazioni sul proprio curriculum. Secondo l’accusa, tra maggio 2024 e aprile 2025 avrebbe messo in atto comportamenti “ripetuti e insistenti” che avrebbero inciso profondamente sulla vita privata e pubblica di Sangiuliano, causandogli ansia, alterazione delle abitudini quotidiane e gravi tensioni familiari.
Nell’inchiesta risultano parti offese lo stesso Sangiuliano, la moglie Federica Corsini e l’ex capo di gabinetto del ministero Francesco Gilioli. L’atto dei pm rappresenta un passaggio formale verso un possibile processo: spetterà ora al giudice dell’udienza preliminare decidere se accogliere la richiesta e aprire il dibattimento.
Il caso Boccia-Sangiuliano aveva suscitato enorme clamore politico e mediatico nell’estate 2024, quando emersero dubbi sulla trasparenza delle nomine ministeriali e sulla natura della relazione tra l’allora ministro e la collaboratrice. Le dimissioni di Sangiuliano avevano segnato uno dei momenti più critici per l’esecutivo, alimentando polemiche sull’uso delle risorse pubbliche e sulla gestione fiduciaria degli incarichi di governo.