Dal Teatro Unione alle stelle: il coraggio musicale di Giovanni Allevi

Nel 2020 il maestro si esibì al concerto di Capodanno a Viterbo. Oggi, Allevi combatte contro un destino che sembra scritto, ma le sue note gridano voglia di vivere

VITERBO – Giovanni Allevi sta affrontando uno dei mali più invisibili e crudeli dell’essere umano: il mieloma multiplo diagnosticatogli tre anni addietro. Un male che non guarda età né talento, e che, mentre oggi possiamo osservare l’infinito delle stelle, resta ancora impossibile da affrontare pienamente. Le cure a cui Allevi si sottopone sono estenuanti: giorni di dolori lancinanti, febbre e malessere, spesso più devastanti della malattia stessa. Le infusioni, racconta lui stesso nei post e alle interviste, sono una lotta quotidiana, volta solo ad allungare di qualche tempo l’esistenza che le statistiche indicano come terribilmente breve: appena due anni.

Eppure, Allevi non si arrende. La sua forza emerge sia nella vita quotidiana sia nella memoria di ciò che ha saputo donare con la sua arte. Lo ricordiamo bene al Teatro Unione di Viterbo, il 1° gennaio 2020, quando la città ebbe l’onore e la sorpresa di ospitare un maestro del suo calibro. Il concerto, intitolato Piano Solo, non fu solo uno spettacolo musicale: fu un’esperienza emozionale unica, capace di trasmettere gioia, stupore e vitalità. Tra un tasto appena sfiorato e l’altro, le note di Allevi accendevano il pubblico, generando un senso di partecipazione e meraviglia che trasformava il teatro in un luogo dove la musica diventava quasi tangibile. Le sue composizioni spaziavano tra i brani storici e quelli più recenti, toccando temi di speranza, introspezione e leggerezza, rendendo l’evento una celebrazione della vita stessa.

Oggi, sapere che la stessa persona capace di incantare intere platee sia spesso costretta a letto commuove e strugge. Ma Allevi continua a lottare con una resilienza straordinaria, affrontando il dolore con coraggio e speranza. Non sorprende, quindi, che la NASA abbia dedicato un asteroide al suo nome, un riconoscimento che simboleggia la capacità di Allevi di ispirare anche l’infinito dello spazio, di farci guardare oltre noi stessi e sognare. Il gesto, pur simbolico, rende tangibile la portata universale della sua arte: le sue note, capaci di raggiungere il cielo, ricordano quanto la creatività possa superare i limiti del corpo e della condizione umana.

Allevi ci ricorda che la musica non è solo intrattenimento: è resistenza, coraggio, vita. È una sfida alla fragilità umana, una testimonianza che anche di fronte a malattie devastanti si può continuare a creare bellezza e a trasmettere emozioni. In un tempo in cui tutto sembra misurato in statistiche e numeri, la sua arte diventa un faro, un invito a guardare oltre, a riconoscere il valore di ogni attimo e a celebrare ciò che ci rende veramente umani.

Oggi, più che mai, il mondo ha bisogno di Allevi: della vivacità dei suoi componimenti, della nostalgia delle sue note e della semplicità e verità delle sue parole. Ogni esecuzione, ogni nuova composizione, diventa un atto di coraggio e una dichiarazione di speranza, un promemoria che, nonostante le difficoltà, la vita può essere vissuta con passione e intensità. Che le sue note continuino a risuonare, sulle stelle, nei teatri e nel cuore di chi le ascolta.

“Torniamo alla vita”, Giovanni Allevi. Torniamo alla vita…