La casa circondariale viterbese, ora Nicandro Izzo, è la terza tra le più affollate del Lazio
VITERBO – Il carcere di Viterbo tra i più affollati del Lazio. La Fns Cisl: “Mancano oltre 600 agenti di polizia penitenziaria”
La casa circondariale “Nicandro Izzo” di Viterbo, nota come Mammagialla, continua a rappresentare uno dei casi più gravi di sovraffollamento carcerario nel Lazio. Al 3 ottobre 2025 i detenuti presenti risultano 697, contro una capienza regolamentare di 440 posti: 237 persone in più rispetto al limite previsto. Con questi numeri, l’istituto viterbese si colloca al terzo posto nella regione per numero di presenze, dietro soltanto a Rebibbia e Regina Coeli.
A segnalare la criticità è la Fns Cisl Lazio, che in una nota denuncia la “permanente emergenza di personale” nelle carceri regionali. Secondo il sindacato, al 3 ottobre i detenuti nel Lazio sono 6.775, a fronte di una disponibilità di 5.283 posti, per un surplus complessivo di quasi 1.500 unità.
La carenza di organico resta un problema strutturale. La Fns Cisl stima oltre 600 posti vacanti tra gli agenti di polizia penitenziaria. Anche con l’arrivo di 301 uomini e 95 donne del nuovo corso di formazione, i rinforzi non basteranno a colmare i vuoti nei 14 istituti penitenziari laziali.
Il quadro varia da carcere a carcere, ma in molti casi la situazione è definita “drammatica”: Rebibbia registra una scopertura del 35%, Frosinone del 28%, Velletri e Cassino del 25%. Solo Latina (-3%) e Rieti (-4%) mostrano lievi segnali di equilibrio.
Oltre ai numeri, il sindacato punta il dito contro le condizioni di lavoro e le difficoltà nella gestione dei detenuti con disturbi psichiatrici o comportamenti aggressivi. “Gli agenti – sottolinea la Fns Cisl – si trovano spesso in prima linea senza strumenti adeguati per affrontare situazioni di tensione e di rischio”.
La sigla sindacale chiede che siano garantiti diritti e tutele al personale e che vengano rispettate integralmente le norme contrattuali per il corpo di polizia penitenziaria, i direttori e i funzionari.