Civitavecchia – Rogo di Villa Chiara: condanne confermate e prescrizione contestata

CIVITAVECCHIA – Si è tenuta oggi, mercoledì 15 ottobre, la nuova udienza sul tragico incendio avvenuto nel 2010 nella residenza per anziani Villa Chiara di Santa Severa, dove persero la vita due ospiti, Lamberto Di Berardino e Giovanni Marongiu, entrambi deceduti per asfissia.

L’udienza, inizialmente prevista per maggio, era stata rinviata a causa di un errore nella notifica dovuto a un cambio di residenza. Nel frattempo, uno dei due reati contestati è caduto in prescrizione, mentre oggi è stata discussa la posizione relativa all’accusa di omicidio colposo.

Davanti ai giudici, l’avvocato Carlevaro ha chiesto l’annullamento della condanna, sostenendo che il reato di omicidio sia ormai prescritto. Anche il pubblico ministero ha avanzato la stessa richiesta, riconoscendo il decorso dei termini di oltre 12 anni.

Nonostante ciò, la Corte d’Appello ha confermato le condanne già pronunciate in primo grado. Nessuno degli imputati è stato assolto. Gli imputati dovranno quindi farsi carico delle spese processuali e del risarcimento ai familiari delle vittime.

Già nel 2010, durante la fase d’indagine, i legali delle parti civili avevano chiesto il sequestro cautelativo dei beni appartenenti a uno degli imputati. Il Gip, tuttavia, ritenne di non poter procedere alla misura, mentre l’imputato avrebbe venduto i propri immobili, risultando poi nullatenente.

Le somme riconosciute ai familiari sono esigue: 1.300 euro alla vedova e importi ancora inferiori alle figlie di Marongiu e Di Berardino, a fronte di una richiesta iniziale di circa 50mila euro. È già stato annunciato un ricorso alla Corte Suprema di Cassazione, poiché (secondo l’istanza depositata) per i due omicidi la prescrizione non avrebbe dovuto essere accolta.