Le indagini hanno portato all’arresto di Manuel Fortuna, Kevin Pellecchia e Alessandro Barberini
RIETI – Sono tre gli ultras della Sebastiani Rieti fermati con l’accusa di omicidio volontario per la morte di Raffaele Marianella, 65 anni, l’autista del bus dei tifosi del Pistoia Basket, colpito mortalmente durante una violenta aggressione avvenuta sulla superstrada Rieti–Terni.
L’inchiesta, condotta dalla squadra mobile e dalla Digos sotto la direzione del pm Lorenzo Francia e del procuratore capo Paolo Auriemma, ha portato all’arresto di Manuel Fortuna (31 anni), Kevin Pellecchia (20) e Alessandro Barberini (53). Tutti e tre fanno parte della Curva Terminillo, gruppo ultras reatino già noto alle forze dell’ordine per precedenti episodi di violenza.
Secondo la ricostruzione degli investigatori, dopo la partita di domenica sera tra Sebastiani Rieti e Pistoia Basket, il gruppo avrebbe inseguito il pullman dei tifosi avversari, organizzando un agguato nei pressi dello svincolo di Contigliano. Da lì sarebbe partita una fitta sassaiola: uno dei proiettili, un mattone, ha sfondato il parabrezza colpendo Marianella al volto e alla gola, uccidendolo all’istante.
Gli accertamenti hanno inoltre evidenziato contatti con ambienti dell’estrema destra: sui profili social di Fortuna e Barberini sono state trovate immagini e simbologie di matrice fascista. Gli inquirenti hanno ricostruito l’accaduto grazie a testimonianze, tracciamenti telefonici e messaggi recuperati dai cellulari dei sospettati. Un quarto individuo è al momento indagato per favoreggiamento.
Il pubblico ministero ha disposto l’autopsia e un test del DNA sul sasso che ha causato la morte dell’autista, per chiarire chi abbia materialmente lanciato il colpo fatale. Le indagini restano aperte per individuare gli altri partecipanti alla spedizione.
La Sebastiani Rieti ha comunicato che si costituirà parte civile nel processo: “Il danno subito dal club, sia economico che d’immagine, è enorme”, si legge in una nota ufficiale della società.