Tarquinia – Porto Turistico, insorge Avs: “Ennesimo sogno da vendere ai cittadini”

Il circolo di Alleanza Verdi Sinistra attacca il progetto dopo il via libera regionale: “Altro che sviluppo, è l’ennesima scorciatoia che rischia di devastare il territorio”

TARQUINIA – «Si preferisce inseguire miraggi invece di affrontare le vere priorità». Con queste parole il circolo di Alleanza Verdi Sinistra di Tarquinia interviene nel dibattito sul nuovo porto turistico, dopo l’approvazione del Piano dei porti da parte della Regione Lazio. Per Avs, il progetto rischia di trasformarsi nell’ennesimo annuncio buono solo a illudere i cittadini.

«Il porto turistico viene dipinto come la soluzione magica per rilanciare Tarquinia e il turismo – dichiarano – ma noi pensiamo che lo sviluppo passi da tutt’altro: dalla valorizzazione del patrimonio storico e culturale, dal miglioramento dell’accoglienza, dal risanamento del fiume Marta e da un serio progetto di riqualificazione del Lido. Invece di lavorare su questi punti, si preferisce puntare tutto su un porto che probabilmente non si farà mai».

Il comunicato usa toni ironici e amari: «Ogni volta la stessa storia: si annuncia un’opera miracolosa, si promettono posti di lavoro e investimenti, ma alla fine resta tutto sulla carta. E anche se non si farà, intanto si è venduto un sogno. Poi chi se ne importa delle promesse fatte sul consumo di suolo o sull’ambiente».

Avs sottolinea anche il rischio di saturazione della costa laziale: «Il piano regionale prevede otto porti lungo il litorale, due dei quali tra Tarquinia e Montalto, senza contare quelli di Traiano, Porto Ercole e Santo Stefano: cinque approdi in appena cinquanta miglia. È un record, ma non un primato di cui vantarsi».

Sotto la lente anche gli aspetti ambientali: «La Valutazione ambientale strategica segnala che la zona interessata è delicata dal punto di vista delle correnti e dell’equilibrio idrologico. Ma tanto – ironizzano – basta essere “elastici” per non spaventare gli investitori».

La posizione del gruppo è chiara: «Non siamo contrari a un piccolo approdo a misura di territorio, ma diremo no a qualsiasi progetto che diventi l’ennesimo pretesto per speculazioni e consumo di suolo. Vigileremo, senza sconti».