Nel nuovo rapporto “Ecosistema urbano 2025” di Legambiente, Viterbo si colloca all’83esimo posto tra i capoluoghi italiani
VITERBO – Un piccolo passo avanti, ma la strada è ancora lunga. Nel nuovo rapporto “Ecosistema urbano 2025” di Legambiente, Viterbo si colloca all’83esimo posto tra i capoluoghi italiani per performance ambientali, recuperando quattro posizioni rispetto al 2024. Un miglioramento che, tuttavia, non basta a invertire la rotta: la città resta nella parte bassa della classifica nazionale, con criticità profonde su mobilità, gestione delle risorse e qualità dello spazio urbano.
Secondo il report, a Viterbo circolano 78 auto ogni 100 abitanti, un dato peggiore persino di Roma (68), segno di una dipendenza quasi totale dall’auto privata. Il trasporto pubblico continua a essere marginale, con appena 15 viaggi per abitante l’anno e una percorrenza dei mezzi pubblici tra le più basse del Lazio. Anche la rete di piste ciclabili e le zone pedonali restano ridotte al minimo, rispettivamente 6,3 metri e 19,6 metri quadrati ogni cento abitanti, mentre le Ztl coprono solo 23,4 metri quadrati.
Sul fronte del verde urbano, i numeri restano deludenti: appena otto alberi ogni cento abitanti e 5,7 metri quadrati di verde accessibile a persona, tra i valori più bassi del Centro Italia. Intanto il consumo di suolo continua ad aumentare, con un incremento di quasi dieci metri quadrati per abitante tra il 2018 e il 2023. In altre parole, cresce il cemento più del verde.
Va meglio la qualità dell’aria, che si mantiene su livelli accettabili sia per polveri sottili sia per biossido di azoto. I consumi idrici domestici, pari a 122 litri al giorno per abitante, sono tra i più contenuti del Lazio, ma resta alta la dispersione d’acqua, che tocca il 40%, un valore ancora lontano dagli standard europei.
Sul piano dei rifiuti, Viterbo si distingue per la minore produzione pro capite della regione (416 chili all’anno per abitante), ma la raccolta differenziata si ferma al 55,2%, sotto la media nazionale e ben lontana dal 70% previsto dalla normativa.
L’unico vero motivo di orgoglio arriva dal settore delle energie rinnovabili, dove Viterbo risulta prima nel Lazio con 7,15 kilowatt di potenza installata su edifici pubblici ogni mille abitanti, superando anche la media nazionale.
Nel confronto regionale, Roma guida la classifica al 65esimo posto, seguita da Rieti (70esima), mentre Latina e Frosinone chiudono rispettivamente al 93esimo e 96esimo posto. “Tutti i capoluoghi del Lazio restano nella parte bassa della classifica – commenta Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio –. Roma mostra piccoli segnali positivi, ma negli altri territori servono interventi strutturali e un vero cambio di passo su tutti i parametri ambientali”.
Per Viterbo, dunque, qualche segnale di ripresa c’è, ma la città resta ancora lontana da un modello di sostenibilità moderna: meno traffico, più verde e una gestione efficiente delle risorse sono obiettivi ancora tutti da costruire.