Viterbo – Il Comitato di via Mazzini: “Sicurezza sì, ma senza spegnere una delle poche strade ancora vive”

Secondo il Comitato, la sicurezza va garantita con interventi concreti e proporzionati, non con divieti generalizzati come la pedonalizzazione

VITERBO – “La sicurezza dei pedoni è fondamentale, ma non può diventare il pretesto per penalizzare chi lavora e tiene viva la città.” È questo il messaggio del Comitato Spontaneo di Via Mazzini, che interviene nel dibattito riaperto dopo l’incidente del 16 ottobre davanti alla scuola primaria Concetti, all’uscita degli alunni.

Il Comitato – formato da Emanuele Fioretti, Gianluca Nardi, Laura Tarantello, Maurizio e Gabriele Gasparini ed Emanuele Savini – esprime preoccupazione per l’ipotesi di una pedonalizzazione dell’area di Porta della Verità e via Mazzini, sottolineando che si tratta di una delle poche zone del centro dove il commercio resiste.

“Chiudere al traffico – spiegano – significherebbe mettere in difficoltà botteghe, negozi e servizi che ogni giorno garantiscono vitalità a un tratto di città ancora frequentato da residenti, famiglie e anziani. Le attività commerciali sono un presidio sociale oltre che economico: se vengono penalizzate, si rischia di spegnere un pezzo di comunità”.

Secondo il Comitato, la sicurezza va garantita con interventi concreti e proporzionati, non con divieti generalizzati. Viene inoltre ricordato che i problemi non dipendono solo dalle auto, ma anche dai comportamenti scorretti: “Molti genitori parcheggiano in modo irregolare davanti alla scuola, riducendo la visibilità, e non mancano pedoni distratti o attraversamenti fuori dalle strisce. Serve più educazione stradale, rispetto reciproco e una presenza costante della polizia locale negli orari scolastici”.

Il gruppo avverte che una pedonalizzazione non pianificata potrebbe creare nuove criticità: consegne rallentate, ostacoli per le persone con disabilità, minore accessibilità per i mezzi di soccorso e deviazioni di traffico su strade secondarie non idonee. “Le normative – ricordano – distinguono tra area pedonale, ZTL e APU: ognuna ha regole diverse per residenti e fornitori. Prima di chiudere, è necessario studiare a fondo gli effetti reali e, se del caso, sperimentare soluzioni temporanee”.

Il Comitato chiede quindi un confronto con commercianti e residenti, e propone anche iniziative di educazione stradale in collaborazione con la scuola e le attività di zona. “Non chiediamo di lasciare tutto com’è – concludono – ma di agire con metodo e buon senso. La sicurezza dei pedoni è un obiettivo comune, ma va raggiunta senza sacrificare una delle poche aree ancora economicamente vive di Viterbo.”