TARQUINIA – Dopo oltre sette anni e mezzo di processo si chiude con un’assoluzione con formula piena la vicenda del medico dell’ospedale di Tarquinia finito, nel 2018, al centro di un’indagine per presunti episodi di peculato e truffa ai danni della struttura sanitaria.
Il Tribunale collegiale di Civitavecchia, accogliendo integralmente le tesi difensive dell’avvocato Paolo Pirani, ha riconosciuto «l’assoluta inconsistenza dell’impianto accusatorio», rigettando ogni addebito. La Procura aveva chiesto cinque anni di reclusione.
La sentenza arriva a chiusura di una lunga istruttoria partita l’8 marzo 2018, quando i carabinieri della stazione di Tarquinia e i Nas di Viterbo sequestrarono nel suo studio privato medicinali e strumenti ritenuti all’epoca in uso esclusivo dell’ospedale; il professionista fu denunciato a piede libero alla Procura di Civitavecchia. La notizia ebbe ampia eco sui media locali.
Con la decisione del collegio, che ha attestato come «nessuno dei fatti contestati è risultato fondato», viene restituita al medico la piena dignità personale e professionale dopo anni di esposizione pubblica. «È una pronuncia che riafferma i principi di giustizia e tutela della reputazione», ha commentato il difensore.

