VITERBO – E’ entrato nel vivo il processo a Rudy Guede. Il 38enne ivoriano è accusato di violenza sessuale sulla ex fidanzata.
I fatti contestati risalirebbero al periodo compreso tra settembre 2022 e agosto 2023, con una breve interruzione nella primavera dello stesso anno. La giovane avrebbe denunciato Guede nell’estate del 2023, parlando di un clima di continue vessazioni, violenze fisiche e psicologiche. Da allora, il 38enne è sottoposto al divieto di avvicinamento, con obbligo di braccialetto elettronico, misura disposta dal gip lo scorso dicembre.
Guede che ha sempre respinto le accuse ha parlato sì di una relazione “tossica”, ma mai violenta, e ha ribadito che eventuali lesioni riportate dalla giovane sarebbero da ricondurre all’attività sportiva da lei praticata, in particolare all’equitazione.
I due si erano conosciuti a Viterbo, dopo la scarcerazione di Guede, che aveva scontato la pena nel carcere di Mammagialla. Dopo una relazione durata circa un anno e mezzo, lei avrebbe deciso di allontanarsi e trasferirsi a Grosseto, ma secondo la denuncia, Guede avrebbe continuato a cercarla, presentandosi anche inaspettatamente a casa sua, con le chiavi dell’abitazione viterbese ancora in suo possesso.
Secondo l’accusa, i comportamenti dell’uomo avrebbero progressivamente superato i limiti del lecito, sfociando in un quadro di sopraffazione e abusi. Secondo la difesa, invece, Guede si sarebbe limitato a offrire sostegno e a mantenere un contatto con la giovane per aiutarla dopo un incidente.
Nel corso dell’indagine, su richiesta del difensore Carlo Mezzetti, è stato eseguito un incidente probatorio sullo smartphone della ragazza: oltre centomila foto, decine di migliaia di chat e file audio, tra cui messaggi in cui la giovane avrebbe raccontato ad amici e conoscenti gli episodi di violenza subiti.
In aula, ieri, la difesa ha chiesto una perizia medico legale sulle foto dove si mostrano lividi sul corpo della giovane, richiesta che non è stata accolta dalla pm Paola Conti.

		