La donna, nota alle forze dell’ordine, è affetta da problemi psichici. Al momento gira però un identikit sbagliato, segnale ulteriore del fatto che solo le forze dell’ordine possono e devono intervenire
VITERBO – È ormai conosciuta da molti nel centro storico e, quando la si vede arrivare tra corso Italia e San Faustino, c’è chi preferisce cambiare strada. Si tratta di una donna con evidenti problemi psichici, già protagonista di numerosi episodi di aggressione, tanto da essere ormai soprannominata dai residenti “la schiaffeggiatrice”.
L’ultimo episodio si è verificato venerdì scorso. La donna ha iniziato a urlare contro una madre con il passeggino, accusandola senza motivo di averle portato via suo figlio.
In aiuto della giovane è intervenuta una commerciante, che è stata immediatamente insultata, mentre il marito di quest’ultima, accorso per difenderla, ha ricevuto uno schiaffo.
La scena, avvenuta in pieno giorno, ha scatenato paura e sconcerto tra i passanti e i negozianti della zona, molti dei quali denunciano ormai da tempo un clima di insicurezza e esasperazione.
La donna è nota alle forze dell’ordine: nei mesi scorsi si era resa protagonista anche di un episodio simile, quando aveva tentato di portare via un bambino in un bar di piazza del Comune, mentre il padre era presente.
Più volte è stata fermata e ricoverata all’ospedale di Belcolle (Santa Rosa) per accertamenti e cure, ma ogni volta, dopo pochi giorni, è tornata in libertà, riprendendo a girare per il centro.
Residenti e commercianti chiedono ora un intervento risolutivo, preoccupati per la propria sicurezza e per quella dei bambini che frequentano quotidianamente le vie del centro.
“Non sappiamo mai cosa può accadere quando la incontriamo – racconta un negoziante – viviamo con una continua sensazione di allarme”.
Sulla faccenda vige ovviamente un grande sconforto che, alimentato da errati identikit circolati sulla stampa locale (la donna non è bionda ma castana, per esempio) rischia di portare a una soluzione di “giustizia privata” molto pericolosa.

