L’amministrazione tenta la via più “soft”, ma la pezza sembra già peggio del buco
VITERBO – Dopo i recenti episodi di violenza che hanno ancora una volta coinvolto l’area del Sacrario – due risse solo nella giornata di ieri – il Comune ha scelto di intervenire rimuovendo le panchine che da anni “ospitavano” gruppi di persone note a residenti e commercianti per comportamenti aggressivi e disturbanti.
La misura, come confermato anche da fonti comunali, sarebbe stata adottata per consentire un intervento più diretto della polizia locale, che ora può applicare la norma antibivacco sanzionando chi occupa in modo improprio gli spazi pubblici.
Una scelta, tuttavia, quantomai discutibile. La stessa norma, in vigore già da mesi, non è riuscita a contenere il problema: i bivacchi, non solo al Sacrario ma in tutto il centro storico, sono anzi aumentati. Segno evidente che le poche multe elevate non hanno sortito l’effetto desiderato dall’amministrazione.
A confermare l’inefficacia del provvedimento è lo “spostamento” di uno dei gruppi più noti, che non trovando più la panchina di riferimento si è semplicemente trasferito pochi metri più in là, verso Largo Benedetto Croce.
“Così facendo – spiega un commerciante della zona – non faranno altro che spostare il problema verso i bar. Dopo le panchine cosa toglieranno, i muretti? Non è questo il modo di operare. Questa soluzione improvvisata dimostra che l’amministrazione, su questo tema, naviga a vista, annaspando tra una rissa e l’altra”.
Tutti i commercianti e residenti interpellati sembrano concordi su un punto: l’illuminazione. “Bisogna rendere la piazza più luminosa la sera – raccontano in molti – tra via Marconi e il parcheggio del Sacrario, appena cala il sole, regna il buio più totale, anche su via Ascenzi. È normale che certi individui si sentano ‘a casa loro’ e agiscano indisturbati”.
Del resto, anche in passato Questori e Comandanti dei Carabinieri di Viterbo avevano ribadito più volte come una maggiore illuminazione sia un deterrente fondamentale per limitare determinati comportamenti.
Nel frattempo, cittadini e commercianti restano nello sconforto. “Continuiamo a dirlo: il Sacrario è una polveriera. Tra risse, sporcizia e degrado, ci hanno tolto la nostra amata piazza.”


