Nel mirino c’è il discusso incarico da 150mila euro affidato all’architetto Claudio Giustini, una decisione che ha spaccato il partito
CIVITAVECCHIA – A meno di due settimane dal congresso cittadino del 22 novembre, il Partito Democratico di Civitavecchia è attraversato da tensioni sempre più forti. A scatenare l’ennesimo terremoto è il segretario Enrico Luciani, che sui social ha pubblicato un post durissimo, destinato a far discutere ancora a lungo.
Nel mirino c’è il discusso incarico da 150mila euro affidato all’architetto Claudio Giustini, una decisione che ha spaccato il partito e che alcuni componenti del direttivo continuano a difendere apertamente. Ma Luciani non ci sta, e affonda:
«Quando non si ascolta il grido di chi è senza lavoro o di chi vive nella povertà. Quando si preferisce l’arroganza del potere all’umiltà. Quando si può costruire una città migliore e invece si seguono le peggiori logiche di gestione… allora siamo al capolinea dell’indecenza. Vergogna e ribellione».
Parole pesanti, che segnano una netta presa di distanza non solo dall’atto amministrativo, ma da un intero modo di concepire la politica. Già nei giorni scorsi Luciani aveva promesso di continuare la sua battaglia “per la giustizia e la moralità”, denunciando “il silenzio assordante di molti, troppi ignavi se non complici”.
Figura storica della sinistra civitavecchiese, il segretario non sembra intenzionato a indietreggiare, e anzi rilancia un messaggio di rottura verso chi – nel partito e nell’amministrazione del sindaco Marco Piendibene – difende la scelta come legittima e necessaria per portare avanti il programma di governo.
A tentare una mediazione, l’assessore ai Lavori Pubblici Patrizio Scilipoti, che si trova ora a gestire una situazione interna sempre più incandescente.
Il Pd cittadino si avvicina così al congresso spaccato in due: da una parte chi chiede una svolta etica e un ritorno ai valori originari, dall’altra chi invoca compattezza e pragmatismo amministrativo. Ma la frattura, a questo punto, sembra difficile da ricomporre.

