I nuovi controlli effettuati venerdì da una ditta specializzata hanno infatti confermato che i livelli di radioattività presenti nei rifiuti trasportati sono rientrati nei parametri
CIVITAVECCHIA – Dopo più di dieci giorni trascorsi nell’area dedicata ai materiali potenzialmente contaminati del Tmb di Casale Bussi, a Viterbo, due dei tre mezzi di Civitavecchia Servizi Pubblici hanno finalmente lasciato l’impianto e sono tornati in servizio.
I nuovi controlli effettuati venerdì da una ditta specializzata hanno infatti confermato che i livelli di radioattività presenti nei rifiuti trasportati sono scesi al di sotto dei parametri di sicurezza. È stato quindi possibile procedere allo scarico dei materiali e liberare i mezzi. Lo stop era scattato la scorsa settimana, quando il portale radiometrico all’ingresso del centro di trattamento aveva rilevato valori anomali, facendo scattare automaticamente il blocco e l’isolamento dei compattatori secondo protocollo.
La procedura, spiegano fonti tecniche, è totalmente automatizzata e molto rigorosa: nessun carico può essere trattato finché il livello di radioattività non si riduce naturalmente e rientra nei limiti che consentono agli operatori di intervenire in sicurezza.
Una volta autorizzato lo scarico, gli addetti hanno individuato i materiali che avevano generato l’allarme, confermando l’ipotesi iniziale: si trattava di residui sanitari riconducibili a cure oncologiche effettuate in casa, come contenitori o materiali entrati in contatto con sostanze usate nelle terapie radiometaboliche.
Situazioni simili non sono rare, sottolineano gli operatori del settore, anche se coinvolgere tre camion contemporaneamente è un caso poco frequente. Per il terzo compattatore, invece, l’attesa non è ancora finita: i valori rilevati rimangono sopra la soglia di sicurezza e il mezzo dovrà restare nell’area di isolamento. I monitoraggi proseguiranno nei prossimi giorni fino a un eventuale via libera.
Conclusa la vicenda, non è escluso che si apra un confronto tra Comune, CSP e Asl per elaborare indicazioni più precise rivolte ai cittadini e agli operatori della raccolta, così da evitare che episodi simili si ripetano.

