“I lupi non attaccano l’uomo, dobbiamo rasserenare le persone e sfatare le fake news”

Intervento dell’Ente Monti Cimini – Riserva naturale del Lago di Vico dopo alcuni post che hanno scatenato una vera “psicosi” tra le gli abitanti del posto

CAPRAROLA – Riceviamo e pubblichiamo dall’Ente Monti Cimini – Riserva Naturale Regionale Lago di Vico.

“Lanci di vipere, ripopolamenti di lupi, immissioni di cinghiali… la fantasia (o l’ignoranza) di chi ancora scrive cose simili non ha limiti. Recentemente sono apparsi alcuni post, e qualche articolo di quotidiano locale, con notizie che definire fuorvianti è dir poco, sfiorando invece il procurato allarme.

Per rasserenare la popolazione ed allontanarla dalle fake news, come si chiamano oggi le bufale, è necessario fare chiarezza.

– lanci, immissioni, ripopolamenti: la fauna selvatica è soggetta a decrementi o incrementi di nascite a seconda di numerosi fattori, quali ad esempio quelli climatici, la disponibilità di cibo, la pressione dell’uomo e così via. Insomma “fa da sola”, nasce, si diffonde e viaggia sulle proprie zampe (o ali) andando alla naturale ricerca di riparo e nutrimento. Non c’è dunque mai stato alcun programma di ripopolamento di lupi, cinghiali e, soprattutto, “lancio di vipere dagli elicotteri”… altra celebre fandonia.

– branchi di lupi pericolosi per l’uomo: il lupo raramente si organizza in branchi numerosi. In genere, si muove da solo o con una femmina e i nati dell’anno. Branchi numerosi possono essere composti, purtroppo, da cani randagi, sicuramente più problematici per gli uomini e ancor più per il bestiame…

– i lupi attaccano gli esseri umani? forse in Alaska e Siberia… il lupo è un animale estremamente elusivo, rifugge la nostra presenza e, avendo molte prede a disposizione, certamente non si mette alla caccia degli uomini, attività per lui rischiosa e dispendiosa in termini di energie… gli attacchi pericolosi per noi, talora mortali come accaduto recentemente nella Selva di Manziana (Rm), sono stati sferrati da cani, in genere appartenenti a razze estremamente aggressive, soprattutto da esemplari detenuti da persone non in grado di gestirli.

Va ricordato che tra le “recenti mode” nel possedere una cane, negli ultimi anni si è diffuso molto il cane lupo cecoslovacco, o CLC, che ha più DNA di lupo che di cane e che molti hanno abbandonato non essendo in grado di gestirne gli istinti e la poca docilità. A questa razza canina, e non al lupo, si possono collegare gli avvistamenti di “lupi” addirittura in parchi cittadini…Mettere in giro notizie riguardanti la presenza di “branchi numerosi di lupi pericolosi per gli uomini” equivale a gettare nel panico le comunità e allertare le autorità. Dal punto di vista giuridico, ha una definizione ben precisa: procurato allarme, punito dal Codice Penale.I lupi non sono pericolosi per gli esseri umani e si guardano bene dall’avvicinarsene: hanno molta fauna selvatica a disposizione, e si spostano da un’area molto distante ad un’altra utilizzando i cosiddetti “corridoi ecologici”, ossia zone boscate poco frequentate che connettono le nostre foreste all’Appennino e da qui e alle Alpi.

Certamente il bestiame, soprattutto se allo stato brado, corre dei rischi, come lo possono correre piccoli animali domestici se lasciati incustoditi. Gli attacchi segnalati nelle nostre zone, non sono tutti perpetrati da lupi, ma anche e soprattutto da branchi di cani rinselvatichiti. Va ricordato che la natura ha delle dinamiche fluide, ma soprattutto segue “leggi naturali”: ad un aumento delle prede disponibili, soprattutto cinghiali, conseguentemente incrementa la popolazione del lupo, suo predatore.L’Ente sta operando da anni nel monitoraggio di queste specie, anche con una vasta rete di apparati fotografici nascosti, e interviene, su mandato della Regione Lazio, a limitare la presenza del cinghiale, anche e soprattutto per contrastare la diffusione della peste suina: non è un caso che tali epidemie si manifestino quando la popolazione di una determinata specie è chiaramente in sovrannumero…

Consigliamo di non credere ad informazioni inesatte ed allarmanti o, peggio, artatamente false, messe in giro da fonti poco o per nulla attendibili, soprattutto se reperite sui social.