Civitavecchia, il “Titanic” in piazza degli Eventi: la nave delle luminarie che affonda… nel ridicolo

Ponte di comando installato a poppa e ponte di passeggiata posizionato a prua. Segno di sventura per una città di mare

CIVITAVECCHIA – Doveva illuminare il Natale, e invece sta illuminando – parecchio – il senso del grottesco.

Il “Titanic” installato in piazza degli Eventi è diventato in poche ore la più grande attrazione… satirica del litorale.

Altro che maestosa luminaria natalizia: quello approdato a Civitavecchia sembra più un Titanic simbolico, una metafora luminosa (e un po’ sinistra) della situazione politico-amministrativa della città.

Già il nome, inutile sottolinearlo, non prometteva nulla di buono. In una città che ha visto partire la Costa Concordia, naufragata poi sulle coste del Giglio, portare un Titanic in piazza è un po’ come appendere un ferro di cavallo al contrario o rompere uno specchio nel giorno del proprio compleanno: una scelta di marketing emozionale discutibile.

Ma la vera perla, quella che resterà negli annali, è un’altra.

Il ponte a poppa e la passeggiata a prua: il Titanic montato… al contrario

In città si mormorava che la luminaria fosse brutta. Qualcuno diceva che fosse inutile. Altri sussurravano che fosse stata piazzata così, alla carlona, senza tutte le autorizzazioni.
Ma nessuno immaginava il colpo di scena finale: la nave è stata montata… al contrario.

Sì, avete letto bene.
Il ponte di comando è a poppa.
Il ponte di passeggiata è a prua.

Praticamente, il capitano, per condurre la nave, dovrebbe girarsi e guidare usando gli specchietti retrovisori.

Una specie di retromarcia permanente, perfettamente coerente – verrebbe da dire – con la direzione politica degli ultimi anni.

Una scelta tecnica talmente assurda che nemmeno James Cameron, negli scarti della pellicola originali del film, avrebbe mai girato qualcosa di simile.

Il Titanic funesto dell’amministrazione

La luminaria, già poco amata, già discussa, già subissata di critiche, ora è diventata l’emblema di un’amministrazione che sembra proprio voler dimostrare al mondo di non saper mollare il timone neanche quando la rotta è palesemente sbagliata.

In fondo, cosa c’è di meglio per simboleggiare ostinazione e incapacità di ammettere i propri errori… di una nave che affonda?

Una nave che affonda male, per giunta.

Al contrario.

È quasi poetico.

Un Titanic che non piace, non richiesto e… non autorizzato

Perché sì, non bastava il design discutibile. Non bastava il montaggio “creativo”. No.
Pare che l’installazione sia stata realizzata senza tutte le necessarie prescrizioni e/o autorizzazioni.

Insomma, oltre che un’opera kitsch, rischia pure di essere… abusiva.

E così, mentre i cittadini osservano la luminaria chiedendosi se si tratti di arte contemporanea o di una candid camera, la città si ritrova con:

  • un Titanic che non piace;

  • un Titanic montato storto;

  • un Titanic che porta male;

  • un Titanic forse non autorizzato;

  • un Titanic che sembra la metafora perfetta di chi governa.

Conclusione: “si salvi chi può”, versione natalizia

In attesa di capire se il “capitano” dell’amministrazione vorrà finalmente voltarsi e guardare nella direzione giusta (magari non dagli specchietti), i cittadini iniziano già a scherzarci sopra.

Perché, diciamolo, quando la realtà supera la satira… non resta che ridere.

E sperare che almeno questa volta, nella nostra piazza, il Titanic non affondi.

Che già uno, di naufragio famoso, ce lo siamo portati sulle spalle per anni.