Tarquinia – Taglio dei pini a viale Mediterraneo: il giudice ha assolto l’ex sindaco Giulivi

“Il fatto non costituisce reato”. Si chiude a Civitavecchia il processo sull’abbattimento dei 65 alberi al Lido

TARQUINIA – Si chiude in Tribunale la vicenda giudiziaria del taglio dei pini di viale Mediterraneo, al Lido di Tarquinia.

Ieri mattina il giudice del Tribunale di Civitavecchia Monica Croci ha pronunciato sentenza di non doversi procedere perché il fatto non costituisce reato nei confronti dell’ex sindaco Alessandro Giulivi, finito sotto inchiesta per l’abbattimento dei 65 pini disposti con ordinanza sindacale nel febbraio 2024. L’ex primo cittadino era assistito dall’avvocato Paolo Pirani.

Avvocato Paolo Pirani

Assolti anche i funzionari del Comune di Tarquinia Valentina Troiani e Pino Cruciani.

Le motivazioni del provvedimento saranno depositate entro 30 giorni.

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L’indagine: nel mirino l’ordinanza di abbattimento

L’inchiesta della Procura di Civitavecchia era nata dopo gli esposti presentati dalla Soprintendenza e da associazioni ambientaliste e di cittadini, che contestavano la decisione del Comune di procedere all’abbattimento dell’intera alberata di pini sul viale principale del Lido.

Secondo quanto emerso in quella fase, l’attenzione degli inquirenti si era concentrata in particolare sulla possibile violazione dell’articolo 181 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, relativo a opere eseguite in assenza o in difformità dall’autorizzazione paesaggistica, ipotizzando responsabilità in capo al sindaco firmatario dell’ordinanza e a tecnici comunali.

Parallelamente si era acceso un durissimo scontro politico: l’opposizione consiliare, parte del mondo ambientalista e alcuni esponenti del centrosinistra avevano denunciato lo “scempio” paesaggistico, ricordando i pareri negativi e le diffide della Soprintendenza a non procedere al taglio.

Non era mancato l’intervento delle associazioni dei consumatori: il Codacons aveva annunciato un esposto contro Giulivi, chiedendone perfino la sospensione dalle funzioni di sindaco, accusandolo di aver agito senza la necessaria autorizzazione paesaggistica.

La vicenda era approdata anche in Parlamento, con un atto di sindacato ispettivo al Senato che parlava di “65 pini storici” abbattuti lungo un viale sottoposto a vincolo paesaggistico e di un intervento portato avanti nonostante i richiami della Soprintendenza.

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Le parti civili non ammesse

All’inizio del dibattimento avevano chiesto di costituirsi parti civili:

  • Tarquinia Arte e Storia (STAS)
  • Assolidi
  • La Lestra

Il giudice Croci ha però dichiarato inammissibili le costituzioni, ritenendo carente la legittimazione ad agire: la tutela diretta del profilo paesaggistico – è la linea accolta dal Tribunale – spetta infatti in via principale alla Sovrintendenza, che, pur essendo stata al centro del contenzioso amministrativo e degli esposti, ha scelto di non costituirsi nel procedimento penale.

Tra i soggetti più attivi nella mobilitazione di quei mesi c’era anche l’associazione Semi di Pace, che organizzò assemblee e momenti pubblici di protesta, ma che a sua volta non ha chiesto di entrare nel processo come parte civile.

La decisione: “Il fatto non costituisce reato”

Con la pronuncia di ieri, il Tribunale di Civitavecchia ha dichiarato non doversi procedere nei confronti di Giulivi, ritenendo che i fatti contestati non integrino un reato.

La formula, in attesa di conoscere le motivazioni, chiude di fatto il capitolo penale della vicenda nata dall’ordinanza che prevedeva l’“immediato abbattimento di numero 65 pini domestici” lungo viale Mediterraneo, motivata – secondo il Comune – da ragioni di sicurezza stradale e pubblica incolumità.

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Già nel 2024, infatti, una nota della Regione Lazio – chiamata a esprimersi a seguito dell’esposto della Soprintendenza – aveva riconosciuto che l’estirpazione degli alberi era stata “effettivamente motivata da esigenze di sicurezza stradale e incolumità pubblica”, ricordando come la Prefettura avesse sollecitato il Comune a intervenire a fronte dei rilievi dei Vigili del fuoco sulla pericolosità dei pini.

La reazione politica: centrodestra all’attacco

La sentenza ha immediatamente riacceso il confronto politico in città.

Nel campo del centrodestra cresce la rabbia per quelli che vengono definiti “attacchi violenti e strumentali” subiti dall’allora sindaco da parte della sinistra e dei movimenti ambientalisti, accusati di aver fatto di tutto perché si aprisse un fascicolo in Procura.

Secondo alcuni esponenti dell’area che sosteneva Giulivi, la decisione del Tribunale confermerebbe che quelle campagne, alimentate anche sui social e nelle assemblee pubbliche – in particolare presso l’associazione Semi di Pace – avrebbero prodotto una vera e propria “gogna mediatica” nei confronti di chi, a loro dire, stava semplicemente agendo per la sicurezza di una strada “piena di pini giganteschi e pericolanti”.

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Cosa resta di viale Mediterraneo

A oltre un anno dall’abbattimento, viale Mediterraneo si presenta oggi completamente rifatto, con nuove sistemazioni e alberature che hanno cambiato il volto del Lido. E’ sicuramente il viale più bello di tutto il Lido e il lavoro dell’allora sindaco rimarrà anche come monito alle strumentalizzazioni di certi lugubri personaggi.

Sul piano giudiziario, la sentenza di non doversi procedere mette la parola fine alle ipotesi di reato a carico dell’ex sindaco Giulivi.

Ovviamente di quella gentaglia che sui social scrisse di tutto, arrivando anche alle minacce di morte, non ci sarà nessuno così nobile ed onesto da chiedere scusa.