Superbonus: sequestrati crediti fittizi per 9,3 miliardi. Una frode che grida giustizia

Un’altra tegola si abbatte sul Superbonus: secondo quanto riportato da fonti giornalistiche, sono stati sequestrati crediti d’imposta falsi per un valore complessivo di 9,3 miliardi di euro.

Cos’è successo

Il meccanismo su cui si è basata la truffa ruotava attorno all’uso di “società-cartiera” e all’emissione di crediti fiscali relativi a lavori di ristrutturazione, efficientamento energetico o adeguamento sismico che in molti casi non sono mai stati eseguiti o sono stati realizzati in modo solo formale.

In alcuni casi, le imprese fittizie o i soggetti coinvolti (società, tecnici, amministratori) certificavano attraverso asseverazioni lavori mai partiti o immobili inesistenti. Poi, sfruttando il meccanismo della cessione del credito, il presunto credito d’imposta veniva “monetizzato”: ceduto a terzi o trasformato in sconto in fattura per “rivenderlo” o usarlo come risparmio fiscale.

Le ultime indagini: da milioni a miliardi

  • Recenti operazioni della Guardia di Finanza hanno scoperto imprese che avevano ottenuto crediti d’imposta per lavori mai realizzati: ad esempio, a Lamezia Terme (Calabria), è stato sequestrato circa 1 milione di euro per una palazzina mai completata.
  • A Imola (Emilia-Romagna), in un caso che riguarda 9 condomini, sono stati bloccati 9 milioni di euro di crediti fittizi: i lavori erano pressoché fermi, ma le asseverazioni erano state rilasciate lo stesso; la società appaltatrice aveva monetizzato i crediti cedendoli a terzi.
  • Non si tratta di episodi isolati: la cifra complessiva riferita oggi (9,3 miliardi) segnala una sistematicità e una scala della frode ben più ampia.

Perché è una notizia dirompente

Quando fu introdotto nel 2020, il Superbonus 110% aveva come obiettivo la riqualificazione energetica e sismica del patrimonio edilizio italiano: un incentivo pensato per coniugare rilancio economico, lavoro e sostenibilità.

Ma l’emergere di questa maxi-frodi — con crediti d’imposta falsi per miliardi — solleva questioni molto gravi:

  • Una perdita enorme per lo Stato: risorse pubbliche potenzialmente sottratte con meccanismi fraudolenti, a danno di contribuenti, servizi, bilancio pubblico.
  • Cresce la sfiducia nelle misure di incentivo: le regole sull’asseverazione, la cessione del credito e lo sconto in fattura si sono rivelate vulnerabili a manipolazioni.
  • Impatto sull’intero settore edile: le imprese “serie” rischiano di essere penalizzate da controlli sempre più rigidi e da una generalizzazione della sfiducia.

Cosa succede adesso

Le autorità — magistratura, Guardia di Finanza, Agenzia delle Entrate — stanno portando avanti indagini su scala nazionale. I sequestri preventivi cercano di bloccare i crediti fittizi prima che vengano usati in compensazione o liquidati.

In parallelo, cresce la consapevolezza che le regole sul Superbonus e sugli altri incentivi edili devono essere rese più trasparenti, controllabili e difese da abusi.