Caos Medicina, esplode il flop del semestre filtro: telecamere nascoste, prove online, controlli assenti e studenti allo stremo. Il ministero corre ai ripari

ROMA – Il secondo appello del semestre filtro per l’accesso a Medicina, Chirurgia e Odontoiatria si è trasformato in una vera e propria bomba sociale e istituzionale. Non solo irregolarità e tentativi di copiare, ma anche un livello di difficoltà definito “fuori da ogni logica” in un Paese che denuncia da anni la penuria di medici.

La situazione è talmente critica che il Ministero dell’Università è stato costretto, ieri, a intervenire d’urgenza modificando i criteri di accesso: verranno inseriti in graduatoria anche gli studenti che hanno superato due materie su tre, con una insufficienza, dopo che inizialmente era richiesto il superamento di tutti e tre gli esami.

Si tratta di una concessione senza precedenti, segno evidente del fallimento della riforma e della gravità del caos generato.

Tentativi di copia: dagli occhiali con telecamera agli appunti nascosti

Come denunciato in diverse sedi, la seconda prova ha registrato episodi gravissimi:

– candidati con occhiali dotati di microcamera,

– fotografie dei quesiti inviate a gruppi WhatsApp mentre la prova era in corso,

– appunti nascosti tra i fogli,

– cellulari e smartwatch non controllati,

– prove comparsa online in tempo reale.

Le testimonianze raccolte da comitati e associazioni parlano di un fenomeno diffuso e disomogeneo, con regole applicate in modo diverso da ateneo ad ateneo.

Molti studenti, che hanno rispettato le istruzioni, denunciano l’assenza di controlli adeguati: “È stato un far west”, afferma una candidata.

Le segnalazioni: “Prof che rispondono, spostamenti concessi, vigilanza zero”

Le denunce arrivate al Comitato Medicina Senza Filtri e raccolte da Fanpage.it raccontano un quadro desolante:

• a Catania, un candidato con risposte scritte sull’opuscolo ha comunque potuto sostenere la prova;

• a Napoli, un professore avrebbe risposto ad alcune domande di un candidato e gli avrebbe consentito di cambiare posto;

• a Roma, secondo la testimonianza di Ludovica, “c’era gente che copiava apertamente mentre i sorveglianti aiutavano invece di intervenire”;

• a Milano, durante il primo appello del 20 novembre, studenti hanno denunciato l’assenza di orologi in aula e mancate segnalazioni del tempo residuo: “Mi hanno tolto la penna di mano mentre tentavo di completare il foglio”.

Si tratta di episodi che compromettono l’equità dell’intero processo e alimentano un’ondata di indignazione.

Domande troppo difficili, tempi ridotti e studenti allo stremo: “Così ci state allontanando dal sogno di diventare medici”

Oltre al caos organizzativo, resta il nodo della difficoltà eccessiva delle prove.

All’Hotel Ergife di Roma, decine di studenti raccontano di quesiti “estremamente complessi”, lontani dal programma scolastico e difficili da affrontare per chi seguiva le lezioni universitarie senza avere mesi dedicati unicamente alla preparazione dei test.

Ha senso tutto questo in un Paese che non ha medici?”, si chiedono molti candidati, ricordando che l’Italia rischia di perdere 39.000 medici nei prossimi dieci anni per pensionamenti e già oggi è carente di 14.000 professionisti, soprattutto in emergenza-urgenza, anestesia, radiologia e pediatria.

Numeri che preoccupano: rischio concreto di non coprire i posti disponibili

Al secondo appello si sono presentati:

39.093 candidati per biologia,

42.658 per chimica,

48.868 per fisica.

Nel primo appello solo il 10–15% aveva superato le prove, con risultati disastrosi soprattutto in fisica.

Se la tendenza non si invertirà, l’Italia rischia di non coprire nemmeno i 19.000 posti disponibili, una situazione paradossale per un Paese con forte carenza di personale sanitario.

Il MUR corre ai ripari: ammessi anche gli studenti con due 18 su tre

Davanti ai risultati disastrosi e alle polemiche esplosive, il Ministero dell’Università ha deciso che:

  • verranno inseriti in graduatoria tutti gli studenti con almeno due materie superate,
  • chi ha un’insufficienza potrà comunque accedere, ma dovrà recuperare i crediti formativi mancanti nella sede assegnata.

Una mossa che smorza momentaneamente la tensione ma che apre nuove polemiche sulla solidità del sistema.

Ricorsi, proteste e sfiducia crescente: “Questo sistema non funziona”

L’Udu e altri sindacati studenteschi denunciano “una selezione che allontana gli aspiranti medici invece di accompagnarli”.

Oggi a Roma sono previste manifestazioni e iniziative di protesta contro il meccanismo del semestre filtro, ritenuto:

  • iniquo,
  • disorganizzato,
  • non coerente con il fabbisogno sanitario nazionale,
  • e incapace di garantire pari opportunità ai candidati.

Molti studenti, come Giulio, 20 anni, romano, raccontano la frustrazione:
Il mio sogno è diventare cardiologo. Ho passato biologia con 26, ma chimica e fisica sono state impossibili. La seconda prova era ancora più difficile della prima.

Le date decisive

  • 23 dicembre: pubblicazione dei risultati del secondo appello su Universitaly
  • 12 gennaio 2026: graduatoria nazionale definitiva