FORMIA – Presi a testate dal figlio di una paziente che avrebbe voluto che la madre fosse presa in carico subito dal personale sanitario nell’affollato pronto soccorso del “Dono Svizzero” di Formia.
È quanto accaduto nella mattinata di ieri, 12 dicembre, quando un trentenne originario di Gaeta, ha dato in escandescenza mentre era in attesa che la madre fosse assistita. Testate e calci contro due infermieri . Sul posto, sono intervenuti i Carabinieri di Formia che hanno arrestato il trentenne.
Sull’ennesima aggressione a personale sanitario è intervenuta l’UGL Salute per esprimere ferma condanna.
«Siamo di fronte all’ennesimo episodio inaccettabile di violenza ai danni di chi ogni giorno garantisce assistenza e cure ai cittadini, spesso in condizioni di forte stress e carenza di personale», dichiarano Fabrizio Fabbri, segretario regionale UGL Salute Lazio, e Fabiola del Gais, segretario provinciale UGL Salute Latina.
«Non è più tollerabile che i luoghi di cura si trasformino in scenari di aggressioni. Occorre intervenire con urgenza aumentando i livelli di sicurezza all’interno delle strutture sanitarie, in particolare nei Pronto Soccorso, attraverso la presenza costante di personale di vigilanza, sistemi di controllo efficaci come la videosorveglianza e un rafforzamento delle misure di prevenzione, – proseguono – . UGL Salute ribadisce inoltre la necessità di tutele concrete per gli operatori sanitari, chiedendo l’applicazione rigorosa delle norme esistenti e l’adozione di ulteriori provvedimenti che garantiscano la piena incolumità di infermieri, medici e personale di supporto.
La sicurezza degli operatori è una priorità non rinviabile: senza sicurezza non può esserci assistenza di qualità», concludono Fabbri e Del Gais, esprimendo solidarietà e vicinanza ai lavoratori coinvolti nell’aggressione.

