Tarquinia – Tassa di soggiorno, partenza nel caos: operatori sul piede di guerra contro il Comune

Il rischio concreto è che a pagarne il prezzo, almeno in questa fase, siano ancora una volta gli operatori del settore

TARQUINIA – Doveva essere un incontro chiarificatore, ma si è trasformato nell’ennesimo terreno di scontro. A dieci giorni dall’entrata in vigore della tassa di soggiorno voluta dall’amministrazione Sposetti, il confronto in Comune con gli operatori del settore turistico ha lasciato dietro di sé una scia di polemiche, dubbi e contestazioni.

La misura divide il comparto: c’è chi boccia senza appello la scelta dell’amministrazione e chi, pur non chiudendo del tutto alla tassa, contesta tempi e modalità.

«Si poteva far partire nel 2027 – osservano alcuni operatori – dando il tempo a tutti di organizzarsi e soprattutto di costruire uno strumento utile a investire sul turismo, non a tappare il buco lasciato dalla mancata entrata Enel».

Tra le voci più critiche quella dell’ex consigliera comunale Stefania Ziccardi, che punta il dito contro quella che definisce una gestione confusa da parte della stessa amministrazione comunale. «Un giorno di ferie buttato – attacca – per una sorta di ammaestramento su un portale che fa acqua da tutte le parti. Un incontro surreale, dove chi non conosce nemmeno la differenza tra alberghiero ed extra-alberghiero pretendeva di dare lezioni a chi lavora nel settore da anni, se non da una vita».

Secondo Ziccardi, un percorso fatto di confronto reale, concertazione e correzioni nei tempi giusti avrebbe evitato «la brutta figura dell’incontro» e soprattutto «molti dei problemi che, tra dieci giorni, ricadranno su chi dovrà avviare tutto questo nella totale confusione».

Non manca l’ironia amara: «Io, dal mio canto – prosegue – avrò un personaggio illustre che mi aiuterà personalmente a registrare la mia struttura. Per tutti gli altri comuni mortali, invece, consiglio almeno un tutorial adeguato al lavoro e all’impegno che mettono ogni giorno in questo splendido mestiere, oggi evidentemente non compreso».

Infine, il richiamo alla destinazione delle risorse e alla trasparenza. «Ricordo cosa prevede la legge per la tassa di soggiorno – conclude Ziccardi –: interventi sul turismo, sostegno alle strutture ricettive, manutenzione e valorizzazione dei beni culturali e ambientali, servizi pubblici locali. E ricordo anche che la pubblica amministrazione dovrebbe essere una “casa di vetro”, totalmente trasparente, con atti e decisioni accessibili ai cittadini. Grazie per lo splendido regalo di fine anno».

A dieci giorni dal via, la tassa di soggiorno parte dunque tra tensioni e malumori, con il rischio concreto che a pagarne il prezzo, almeno in questa fase, siano ancora una volta gli operatori del settore.

Inoltre c’è da dire che il sindaco non ha mancato l’appuntamento con le solite figuracce che ultimamente lo contraddistinguono. Ha dimostrato di parlare senza conoscere l’argomento. Spesso e volentieri ha parlato a sproposito tant’è che anche la dirigente, ad un certo punto, ha lasciato il primo cittadino da solo in balia degli esercenti furiosi.