Viterbo – E’ morto il giornalista Giuseppe “Pippo” Rescifina

I funerali domani alle 15 nella chiesa del Sacro Cuore nel quartiere Pilastro

VITERBO – È morto Giuseppe Rescifina, per tutti Pippo. Giornalista di razza, intellettuale curioso, uomo di cultura nel senso più pieno del termine, è stato per decenni una delle voci e delle menti più autorevoli dell’informazione locale, lasciando un’impronta profonda e riconoscibile nella vita culturale di Viterbo e della Tuscia.

Messinese d’origine e viterbese per scelta, Rescifina aveva legato da molti anni il proprio percorso umano e professionale alla città che lo aveva accolto e che lui, a sua volta, aveva raccontato, interpretato, spiegato. Arrivò in Tuscia con il gruppo di giornalisti siciliani guidato da Gaetano Messina e con lui condivise una lunga stagione al Corriere di Viterbo, dove ricoprì il ruolo di caposervizio, diventando punto di riferimento per colleghi, redazioni e generazioni di cronisti.

Indimenticabile la storica redazione di via del Giglio 3, quella che rivoluzionò il modo di fare informazione a Viterbo e in provincia: insieme a Rescifina e a Messina lavoravano Salvatore Messina, Nicola Moncada, Ugo Russo, Tommaso Alimelli, Roldano Cisternino, oltre a un folto gruppo di poligrafici, fotografi, collaboratori dai comuni della provincia e piccole redazioni territoriali. Alla pubblicità il mitico e storico Silvano D’Ascanio.

Un’esperienza resa possibile dall’intuizione editoriale di Leonello Mosca, fondatore del Corriere dell’Umbria e del Gruppo Corriere.

Nel corso della sua carriera Rescifina ha collaborato con importanti testate nazionali, tra cui il Giornale di Sicilia, dove è stato redattore e inviato, e il Corriere della Sera.

Ovunque portava lo stesso metodo: curiosità intellettuale, rigore, attenzione profonda per i luoghi e per le persone. Per lui raccontare Viterbo e la Tuscia non significava limitarsi alla cronaca, ma restituire memoria, identità e senso a una comunità.

Accanto al giornalismo ha coltivato con passione l’attività di saggista e autore teatrale. Ha scritto guide turistiche, testi per la scena e numerosi progetti culturali.

Sue le pièces “Audience” (1995) e “Dante, che inferno” (2004), entrambe rappresentate, così come la performance “Degustando con Dante poeta divino”, ideata per l’associazione culturale Tuscia E20 e portata in scena dal 2009 insieme a Laura Leo e al maestro Luigi Gentile.

Tra gli altri lavori anche “Incanti d’Italia” e “Amari amori e amanti”, in cui recitava accompagnato alla tastiera da Michele Arena.

Studioso e divulgatore, Rescifina ha dedicato gran parte delle sue ricerche all’antropologia della religione e, soprattutto, a Dante Alighieri, protagonista di saggi, lectio, incontri pubblici e performance. Nel 2015 ha pubblicato il saggio “Dante e la Tuscia. Personaggi, luoghi, simboli e un’ipotesi suggestiva”, in cui esplorava con rigore e immaginazione i legami tra il poeta e il territorio viterbese, arrivando a ipotizzare che la celebre “selva oscura” potesse trovarsi tra i Monti Cimini. Un lavoro che sintetizza bene il suo stile: studio serio, intuizione brillante e amore profondo per la storia locale. Volontario di ArcheoTuscia, ha messo il proprio sapere anche al servizio della valorizzazione del patrimonio storico e archeologico del territorio.

Giuseppe Rescifina lascia la moglie Simonetta e il figlio Giancarlo. A loro vanno le più sentite condoglianze della redazione di Etruria News, di Paolo Gianlorenzo e di Impero, che lo accoglierà con affetto nei Campi Elisi, dove presto si ricongiungeranno. Pippo se ne va lasciando parole, idee e una lezione di passione civile e culturale che continuerà a parlare a chi resta.

Le esequie domani pomeriggio alle 15 nella Chiesa del Sacro Cuore nel quartiere Pilastro.