Cascola anomala delle nocciole, la Regione Lazio chiede lo stato di calamità per Viterbo

La delibera, approvata su iniziativa dell’assessore all’Agricoltura e alla Sovranità Alimentare Giancarlo Righini, sarà inviata al Ministero dell’Agricoltura

Viterbo – La Giunta regionale del Lazio ha avanzato la proposta di dichiarare lo stato di eccezionalità per i danni subiti dalla corilicoltura della provincia di Viterbo nel 2025. La delibera, approvata su iniziativa dell’assessore all’Agricoltura e alla Sovranità Alimentare Giancarlo Righini, sarà inviata al Ministero dell’Agricoltura per ottenere il riconoscimento ufficiale dell’evento calamitoso, necessario per attivare i sostegni alle aziende agricole colpite.

Le verifiche tecniche condotte dall’Area Decentrata Agricoltura di Viterbo evidenziano perdite gravissime: la cascola anomala, unita all’elevata incidenza di frutti vuoti o danneggiati, ha interessato l’intera superficie corilicola provinciale di circa 28.000 ettari, con una riduzione media della produzione pari all’80%. Il danno economico stimato supera i 160 milioni di euro.

Secondo gli esperti, il fenomeno è stato determinato da una combinazione di fattori climatici e biologici, tra cui gelate tardive, anomalie termiche, eccessi di pioggia, stress idrici e fitopatie, che hanno compromesso lo sviluppo dei frutti sia nelle produzioni convenzionali sia in quelle biologiche.

In caso di riconoscimento ministeriale, le aziende agricole del territorio potranno accedere a contributi in conto capitale e agevolazioni previdenziali previsti dal Fondo di solidarietà nazionale.

«La corilicoltura è una colonna portante dell’agricoltura laziale e dell’economia della Tuscia. I danni subiti nel 2025 hanno superato il rischio ordinario d’impresa, mettendo in difficoltà centinaia di produttori. Con questa delibera la Regione compie un passo fondamentale per garantire il sostegno necessario e favorire la ripresa produttiva», ha commentato l’assessore Righini.