Francesca Pascale rompe il silenzio: accuse a Paola Turci, il legame con Silvio Berlusconi e le ferite mai guarite

“Con Paola una relazione tossica, disprezzava Berlusconi ma non i suoi soldi”

Non è solo il racconto di una storia d’amore finita. Nelle parole di Francesca Pascale emergono temi più ampi: potere, denaro, dolore e quella che lei definisce senza mezzi termini ipocrisia.

In una lunga intervista, Pascale decide di raccontare per la prima volta aspetti inediti della relazione con Paola Turci, il rapporto mai reciso con Silvio Berlusconi e le conseguenze emotive di una vita segnata da perdite profonde.

La relazione con Paola Turci: “Una storia tossica”

Parlando del legame con Paola Turci, Pascale non usa giri di parole e lo definisce “una relazione tossica”. Spiega che quella storia è nata in un momento di grande fragilità, subito dopo la fine della lunga relazione con Berlusconi.

Non ero pronta, è stato un chiodo schiaccia chiodo”, ammette, riconoscendo le proprie responsabilità. Ma ciò che più l’ha fatta soffrire, racconta, è stata una contraddizione che non è riuscita a tollerare: vivere accanto a una persona che disprezzava Berlusconi, pur beneficiando — a suo dire — del denaro legato a lui (come le sue case ad esempio). Un clima che avrebbe reso il rapporto sempre più teso e doloroso.

Berlusconi, Palazzo Grazioli e la politica

Il racconto si sposta poi su Silvio Berlusconi, una presenza che Pascale descrive come ancora centrale nella sua vita. Il ricordo di Palazzo Grazioli è carico di emozione: vedere trasformati gli spazi dove condividevano momenti intimi, come guardare la televisione in pigiama prima di dormire, le provoca un senso di smarrimento e nostalgia.

Sul piano politico, Pascale è netta: per lei non esiste oggi un vero erede di Berlusconi. Alla domanda su possibili successori risponde “nessuno”, esprimendo stima per Mario Draghi, pur riconoscendo che ha altri obiettivi. Durissimo invece il giudizio su Antonio Tajani, definito “inadeguato”. Pascale auspica piuttosto un ruolo più diretto dei figli del Cavaliere, Marina Berlusconi e Pier Silvio Berlusconi, nel futuro del partito.

La morte, gli eredi e il caso Santanchè

Il momento più intimo arriva quando Pascale rievoca la morte di Berlusconi, una notizia appresa prima da una giornalista e poi dal medico personale. “Ricordo solo di essere scoppiata a piangere”, racconta, paragonando quel dolore a quello provato per la perdita della madre. Anche il funerale di Stato viene ricordato con lucidità: seduta in ultima fila, senza rancore, ma con il dubbio su ciò che lui avrebbe davvero desiderato.

Sul piano materiale, Pascale chiarisce di non aver ricevuto alcuna buonuscita dagli eredi, sottolineando però che ciò che le resta è “una vita piena di cose bellissime”. Il rapporto con Marina Berlusconi, precisa, resta solido e significativo.

Non manca infine un riferimento a Daniela Santanchè e al caso delle borse false: Pascale racconta di aver regalato alcune Kelly rivelatesi non originali, scoprendolo solo dopo essere stata contattata dal negozio.

Oggi, conclude, ha scelto di restare sola. Dopo relazioni complesse e una storia familiare segnata dal dolore, afferma con decisione: “Ho deciso di non stare con nessuno”.