Aurora Livoli, nata a Roma e residente nella provincia di Latina, si era allontanata da casa a novembre
MILANO – Identificato il corpo della 19enne trovata morta in un cortile nella periferia di Milano, si tratta di Aurora Livoli, nata a Roma ma residente in provincia di Latina.
La ragazza si era allontanata da casa il 4 novembre scorso, come denunciato dalla famiglia. L’ultimo contatto telefonico con i parenti risale alla mattina del 26 novembre. In quell’occasione, secondo quanto riferito dai carabinieri, che indagano coordinati dal pm Antonio Pansa, Aurora aveva detto di stare bene e di non avere intenzione di rientrare a casa, senza però fornire indicazioni sul luogo in cui si trovava.
La sua destinazione è rimasta sconosciuta fino a oggi, quando la ragazza è stata riconosciuta grazie a un fotogramma delle telecamere di sorveglianza. L’immagine la ritrae nei pressi del luogo in cui, lunedì mattina, è stata trovata senza vita: capelli scuri sciolti oltre le spalle, sguardo rivolto verso il basso, le mani infilate nelle tasche di un giubbotto scuro, abbigliamento sportivo e scarpe da ginnastica. Alle sue spalle compare un uomo, alto e magro, che indossa un pile bianco.
Dalle immagini non emerge alcun segno di inseguimento. Al contrario, la sensazione è che i due si conoscessero e stessero camminando verso la stessa destinazione. Entrano insieme dal portone del condominio al civico 74 di via Paruta, apparentemente consapevoli che l’ingresso resta abitualmente aperto. È lì, in un vialetto non lontano da un’aiuola, che il corpo della giovane viene rinvenuto dal custode, riverso a terra, privo di documenti e di telefono cellulare. Sul corpo non sono stati trovati segni identificativi come tatuaggi o cicatrici.
Negativo anche il riscontro dalle impronte digitali confrontate con gli archivi Afis e dalle verifiche effettuate nei centri di accoglienza e nelle comunità per persone in difficoltà di Milano e hinterland.
Neppure i residenti della zona hanno saputo fornire indicazioni utili: dalle testimonianze raccolte, nessuno aveva mai visto la ragazza nel quartiere. Da qui la decisione della Procura di autorizzare la diffusione dell’immagine delle telecamere di sicurezza, l’unica in cui il volto della giovane risulta visibile, seppur nel buio della notte.
Per chiarire le cause del decesso sarà ora necessario attendere l’autopsia, prevista nelle prossime ore. L’esame dovrà stabilire se i lividi riscontrati sul collo siano collegati alla morte o se siano precedenti, e se la ragazza abbia subito abusi prima di morire. Nel frattempo proseguono le indagini per risalire all’identità dell’uomo che si trovava con Aurora Livoli e che, con ogni probabilità, ha trascorso con lei le ultime ore.
La giovane, 19 anni, frequentava lo stesso istituto di Paolo Mendico, il 14enne che si è tolto la vita lo scorso settembre dopo presunti episodi di bullismo. Come confermato dalla dirigente scolastica dell’Itis Pacinotti, Aurora si era diplomata lo scorso anno nella sede di Fondi, mentre il ragazzo frequentava la sede distaccata di Santi Cosma e Damiano.
La ragazza è stata identificata dai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale, guidati dal colonnello Antonio Coppola, proprio grazie alla diffusione delle immagini estrapolate dalle telecamere di videosorveglianza. I filmati la mostrano mentre cammina, apparentemente tranquilla, in via Padova, seguita dall’uomo, ripreso circa un’ora dopo mentre percorre la stessa strada in senso opposto, questa volta da solo. Che cosa sia accaduto in quell’arco di tempo resta, al momento, un mistero.

