Tarquinia – Emergenza freddo, Monica Calzolari: “Comune intervenga immediatamente”

L’ex assessora di Sinistra Italiana torna a incalzare l’amministrazione Sposetti. Altre città come Civitavvechia e Santa Marinella hanno già risposto all’emergenza

TARQUINIA – L’emergenza freddo e l’emergenza abitativa toccano anche la città di Tarquinia. Lo ricorda l’ex assessora Monica Calzolari di Sinistra italiana che invita l’amministrazione Sposetti ad intervenire subito sulla scia di quanto fatto dalle città limitrofe come Civitavecchia e Santa Marinella.

«Chi in tarda sera è passato davanti al monumento di Domenico Emanuelli – afferma la Calzolari – avrà forse notato un “povero cristo” dormire sulla panchina in una notte molto fredda: una scena che il primo sindaco di Tarquinia liberata non avrebbe voluto mai vedere. Numerose amministrazioni comunali, come la vicina Civitavecchia, stanno predisponendo degli spazi per affrontare l’emergenza freddo. Sono sempre di più infatti le persone che vivono e dormono in strada, costrette a cercare un riparo contro le intemperie e le basse temperature, specie in questo periodo dell’anno, il più difficile per i senzatetto. La nostra città, seppure non nella misura di centri abitati maggiori, è comunque interessata al fenomeno, anche in quanto crocevia di passaggio sia in quanto meta di immigrazione per lavoratori che non sempre riescono a trovare alloggi (alcuni dormono in auto, senza accesso a servizi igienici). Sarebbe bene quindi affrontare la problematica in via strutturale, ad esempio creando dormitori per gli stagionali in immobili abbandonati ora riqualificandoli, come proposto anche in un programma elettorale rimasto in buona misura lettera morta. Ma sarebbe necessario che l’amministrazione comunale intervenisse anche nell’immediato per fronteggiare la situazione emergenziale, coinvolgendo le associazioni di volontariato nell’accoglienza e assistenza e allestendo ricoveri dignitosi, dove queste persone abbiano accesso ad ambienti riscaldati e acqua corrente. Nell’eventuale indisponibilità di locali da adibire, si potrebbe ricorrere a tensostrutture, prefabbricati, wc chimici e quant’altro, mettendo a frutto l’esperienza delle realtà del volontariato nel gestire ed affrontare analoghe situazioni».