Nell’edizione di oggi, il giornale degli ex comunisti celebra il sostegno del presidente USA, Barack Obama, alla riforma costituzionale Renzi-Boschi
Dopo le banche d’affari e l’ambasciatore Usa a Roma, Matteo Renzi ha strappato anche il sostegno del presidente degli Stati Uniti alla riforma della Costituzione italiana. “Il Sì può aiutare l’Italia”. Ma anche: “Matteo ha fatto riforme giuste e coraggiose”. E addirittura: “Non voglio interferire, ma tifo Renzi”. La visita alla Casa Bianca è diventata così una passerella per il Sì al referendum, dopo che a metà settembre il rappresentante statunitense Philipps aveva già detto la sua chiaramente (“La vittoria del No sarebbe un passo indietro per attrarre gli investimenti”). Il presidente del Consiglio italiano ha incassato lo sponsor ormai scontato: “Se passa il No non ci saranno cataclismi”, ha detto Renzi, “ma nel dubbio preferisco fare di tutto per vincere”. Sono seguite battute, pacche sulle spalle metaforiche e risate mentre Agnese Renzi e Michelle Obama prendevano il té in attesa della cena con la delegazione di 8 italiani “simbolo”.
La scena non è piaciuta al fronte del NO che unanime, già come era successo settimane fa con l’uscita dell’ambasciatore USA Phillips, ha criticato l’endorsement. Il costituzionalista Salvatore Settis ha detto: “Sono nettamente contrario alla riforma costituzionale, perché l’ho letta, perché è fatta con i piedi, in fretta e furia e piena di errori madornali. Sono sicuro che Obama non l’ha letta”. Così pure la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni: “Dopo i lobbisti di mezzo mondo, le banche d’affari e i finanzieri, arriva il sostegno anche dal presidente degli Stati Uniti che con la sua incapacità ha fatto prosperare l’Isis e ha gettato il mondo nel caos”. L’ex candidata al Campidoglio ha chiuso parlando di “interferenza dei poteri forti”: “Ma saranno gli italiani a decidere del proprio futuro votando No al referendum, no alle politiche fallimentari di Renzi e no alle interferenze dei poteri forti e delle Nazioni straniere”. Per il senatore di Forza Italia Altero Matteoli il premier è così in difficoltà da dover ricorrere alle “sviolinate” di Obama: “Oggi abbiamo avuto contezza delle difficoltà di Renzi che le prova tutte per vincere. E’ ricorso alle sviolinate di Obama (unico tema di questo originale bilaterale di Stato?), che non si negano a nessuno specie se arrivano ‘in limine mortis’, a fine mandato. Ma sono tanto edulcorate e finte che non gli porteranno bene”.