CIVITA CASTELLANA – Una vicinanza temporale che non può che suonare sospetta. La banda dell’Est che ha seminato il panico lunedì pomeriggio a Corchiano potrebbe aver colpito nei giorni precedenti nel comprensorio civitonico.
I quattro, tre rumeni (tra i quali uno è in carcere accusato di tentato omicidio) e un moldavo, da settimane erano stati notati in zona e si sarebbero resi protagonisti di diversi litigi specie dopo aver bevuto. Sembra che in altre occasioni abbiamo mostrato dei coltelli. Insomma, in zona, si erano fatti notare eccome.
Specialmente il 31enne finito in carcere con l’accusa di tentato omicidio e che era stato indagato, in passato, anche per dei furti. Ora i carabinieri stanno cercando di capire se c’è un legame con dei furti avvenuti in zona nelle ultime settimane. A Civita Castellana qualche giorno fa, per esempio, sono state ripulite due ville una delle quali in via Roma e l’altra in una zona residenziale. I sospetti dei residenti si erano concentrati su dei presunti finti tecnici.
Intanto arriva il messaggio del presidente della provincia Alessandro Romoli che si congratula con i carabinieri. “Quanto successo è grave e drammatico, ma avrebbe potuto esserlo ancora di più senza il tempestivo e coraggioso intervento dei militari dell’Arma. A Corchiano sono intervenuti immediatamente, non appena l’allarme è stato lanciato, e la celerità da loro dimostrata ha permesso di fermare e assicurare alla giustizia sia l’aggressore che i suoi tre presunti complici. Il tutto, in un contesto tutt’altro che semplice”.