TARQUINIA – Maurizio Perinu presidente del consiglio di amministrazione dell’Università Agraria di Tarquinia, eletto a maggioranza; Alessandro Sacripanti, Stefano Proli, Alessia Selvaggini e Roberto Luccioli assessori.
Questo il risultato del consiglio che si è svolto ieri sera presso la sede dell’ente di via Garibaldi a Tarquinia per la convalida degli eletti a seguito delle elezioni che si sono svolte lo scorso 11 dicembre e che hanno decretato la vittoria del centrodestra con il presidente Alberto Tosoni.
Quattro assessori dunque, uno per ciascuna lista, quelli individuati dal neo presidente dell’Agraria Alberto Tosoni, che non ha seguito il criterio meritocratico in base ai voti ottenuti. Alessandro Sacripanti è stato infatti nominato assessore pur essendo il quinto consigliere dei sei eletti nella lista Agraria Tricolore.
Secondo voci di corridoio si sarebbe trattato di un accordo stretto prima delle elezioni ma che in pochi, dei partecipanti, conoscevano. Se per Maurizio Perinu, primo degli eletti nella lista che fa capo a Fdi, la nomina rispecchia e onora l’elettorato, non può dirsi la stessa cosa per Marcello Maneschi, secondo degli eletti nella stessa lista, che a quanto pare dovrà accontentanti di deleghe, seppure importanti, come orti, quote, caccia e bilancio.
Una delega, al Centro aziendale, sarebbe prevista anche per Ascenzio Benedetti, terzo degli eletti nella lista Agraria tricolore, che però si vedrebbe sfilare i Cavalli da Andrea Ortenzi, e per questo avrebbe manifestato dissenso.
A Sacripanti, invece, oltre all’assessorato, dovrebbe andare anche la vicepresidenza. Nessuna menzione in sede di consiglio sui dicasteri agli assessori che verranno resi noti nei prossimi giorni.
Secondo quanto emerso in questi giorni, Alessandro Sacripanti dovrebbe occuparsi di Ambiente, Alessia Selvaggini di Rapporti con le scuole, Stefano Proli di Patrimonio edilizio e Roberto Luccioli di Agricoltura, ma bisognerà attendere le comunicazioni ufficiali del presidente Tosoni, per confermare questa ipotesi. Intanto però già si dice che questa partenza del presidente Tosoni lascia scontenta una bella fetta di elettorato.