Quando se le è viste arrivare non voleva crederci. Sì perché, tra i beni ricevuti in eredità, un uomo si è trovato anche due enormi zanne di elefante.
Il singolare episodio, accaduto a Tradate, località della provincia di Varese, ha letteralmente lasciato senza parole l’erede che, preoccupato, ha pensato bene di informare i carabinieri. Una scelta che si sarebbe rivelata azzeccata.
Stando alle successive indagini del Nucleo Carabinieri del Cites di Somma Lombardo, infatti, le due zanne sono risultate essere sprovviste di qualsiasi documento che ne potesse attestare la proprietà. Da qui l’ipotesi avanzata dagli inquirenti, della provenienza illecita legata al mercato nero riconducibile al mondo del bracconaggio.
Nonostante l’elefante africano sia ormai considerato specie minacciata, la richiesta di zanne e prodotti di avorio continua a tradursi con l’uccisione di migliaia di esemplari all’anno. Una strage che sembra non trovare fine e che potrebbe portare presto il gigante africano sull’orlo dell’estinzione. Zanne e manufatti di avorio, come indicato dalle leggi vigenti, sono detenibili soltanto se accompagnati dalla relativa documentazione. Anche e soprattutto per questo, il sequestro dei reperti è stato pressoché immediato. Mentre all’uomo, beneficiario della pittoresca eredità, anche grazie alla sorta di autodenuncia, non è stata contestata alcuna violazione. Che fine faranno le zanne? Una volta terminate le indagini, probabilmente verranno utilizzate per fini didattico e scientifico. Le zanne dell’elefante africano (Loxodonta africana) possono arrivare a toccare i tre metri di lunghezza.