CIVITAVECCHIA – Salgono a quattro gli indagati nell’ambito dell’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Martina Frattin e condotta dagli uomini della Polizia di frontiera, aperta a seguito della morte del 29enne Alberto Motta.
Il ragazzo, due settimane fa, è rimasto vittima del tragico incidente sul lavoro durante la movimentazione dei contenitori all’interno del terminal Container, alla banchina 25 del porto, gestito dalla Rtc, società del gruppo Msc.
A finire sotto inchiesta è anche l’amministratore delegato di Rtc, il cui nome va ad aggiungersi alle altre tre persone indagate nell’ambito dell’inchiesta. Si tratta, in particolare, dell’altro operatore coinvolto nell’incidente e che era alla guida della ralla, del foreman, ossia del preposto al controllo in banchina, che a quanto pare non era presente sul posto al momento dell’incidente ed il Rspp, ossia il responsabile della sicurezza.
Proprio sull’aspetto della sicurezza si sta concentrando l’inchiesta, che mira a fare luce non solo sull’esatta dinamica dell’incidente – che sarebbe stata chiarita già nell’immediatezza dei fatti, dalla visione delle immagini di videosorveglianza dell’area – ma anche e soprattutto sulla formazione degli operatori. In questi giorni, infatti, sono state poste delle prescrizioni legate proprio alla sicurezza con alcuni lavoratori che non sarebbero stati adeguatamente formati. Proprio a questi operatori è stata inibita in questi giorni l’attività, fino alla messa in regola con le normative sulla formazione. Restano sotto sequestro intanto i mezzi coinvolti nell’incidente mentre sta riprendendo appieno l’attività al terminal.