Contro le decisioni della giunta capitolina mercoledì manifestazione a piazza del Campidoglio
di Cristina Volpe Rinonapoli
ROMA – “L’Amministrazione Capitolina, anche a seguito dell’installazione dei 51 varchi elettronici di controllo degli accessi, vieterà l’ingresso ed il parcheggio ai veicoli giudicati più inquinanti.
Questo di fatto implicherà un obbligo di rottamazione in capo a tutti i cittadini proprietari di tali veicoli.” Ed è così che comincia il testo della petizione, sul portale di Change.org a firma del consigliere capitolino Fabrizio Santori, una petizione che in poche ore ha raggiunto ben 74.946 firme destinate ad aumentare perché come si legge nel testo: “Dal mese di novembre 2023 non potranno più circolare le autovetture diesel Euro 4, mentre dal prossimo anno subiranno la medesima limitazione le autovetture a benzina Euro 3, a cui seguiranno le autovetture Euro 5.
Questo provvedimento è assolutamente insostenibile per tantissime famiglie alle quali verranno impediti i più fondamentali, quanto necessari spostamenti, come raggiungere la propria sede lavorativa o ancor peggio gli ospedali per cure mediche o urgenze, salvo dover sopportare un ingente esborso economico per l’acquisto di una nuova autovettura” insiste Santori.
Sono giorni infuocati nella capitale, la delibera firmata dalla giunta Gualtieri fa infuriare tutti i cittadini, in un periodo post pandemia, di crisi economica, il mezzo di trasporto privato è fondamentale per recarsi sul posto di lavoro, una città che cerca di ripartire inventandoselo spesso il lavoro, a partita iva, in nero, si sbarca il lunario, facendo “la qualunque”, piccoli traslochi, lavori di manutenzione, giornate di lavoro a chiamata e per chi viene dalla periferia, è realmente difficile raggiungere il centro della città- e quasi impossibile riuscire a rottamare la vecchia auto e procedere con l’acquisto della nuova autovettura, perché anche rivolgendosi al mercato dell’usato, il prezzo per la nuova macchina corrisponde proprio a quella cifra che la maggior parte delle famiglie romane non si può permettere.
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Una delibera che ha esteso la fascia verde anche fino ai margini del raccordo, prevedendo multe salatissime. E sono sul piede di guerra i cittadini romani, increduli, che per seguire le direttive europee il proprio sindaco gli volti le spalle in questo modo.
Se Santori si butta su change.org per raccogliere il dissenso, gli fa eco il suo collega Marco Di Stefano, “Mercoledì saremo presenti al fianco dei cittadini in piazza del Campidoglio per manifestare contro l’ennesima scellerata scelta di Gualtieri contro i Romani, cioè coloro che lui dovrebbe rappresentare e tutelare” dichiara in una nota Marco Di Stefano, capogruppo Udc-Forza Italia in Assemblea Capitolina, annunciando la sua partecipazione alla manifestazione organizzata dalla Lega e dai Comitati No ZTL di Roma il 10 maggio alle 17 per chiedere il ritiro della delibera sulla ZTL fascia verde. “Gualtieri” continua Di Stefano “è il sindaco di Roma Capitale, ma è anche il sindaco della Città Metropolitana, che fonda gran parte del suo bilancio sulla tassa per i passaggi di proprietà delle automobili Decine di migliaia di Romani dovranno per colpa di Gualtieri e della sua delibera sulla nuova ZTL acquistare nuove macchine per poter continuare a circolare: a Roma si dice che due più due fa quattro e a pensare si commette peccato ma spesso ‘ci si azzecca. Invito tutti alla riflessione”, conclude il consigliere di opposizione. “Noi saremo in prima linea per chiedere il ritiro di un atto che può portare solo problemi e disagi a una larga fascia della popolazione”.
E sarà infatti mercoledì mattina che si sono dati appuntamento i comitati per protestare proprio in campidoglio contro una misura che sta di minuto in minuto raccogliendo il dissenso di un’intera città, ed in attesa della giornata di mercoledì, domani si legge in un lancio stampa da parte del ,gruppo della lega in XV esimo: “Domattina alle ore 11 si svolgerà un Consiglio Straordinario in XV Municipio sull’importante argomento Fascia Verde Ztl, una goffa mossa da parte della sinistra locale per tentare di ‘mischiare le carte in tavola’ e farsi vedere operativa agli occhi degli elettori del territorio, mentre il sindaco e la giunta comunale, della loro stessa area politica, hanno chiaramente fatto intendere di voler andare avanti e tagliare fuori dalla mobilità romana almeno mezzo milione di cittadini a partire da novembre di quest’anno”. Così in una nota Andrea Nardini e Giuseppe Mocci, rispettivamente coordinatore e consigliere Lega in XV Municipio.
“Una scelta inaudita che non possiamo accettare, e, come Lega, portiamo avanti una posizione di netta, nettissima contrarietà. Chiediamo tra l’altro di rivedere i confini della zona a traffico limitato rispetto alla delibera attuale, che prevedrebbe, a Roma nord, una fascia verde fino al Gra (Labaro-Saxa Rubra). In ultimo – spiegano ancora gli esponenti leghisti – troviamo assolutamente inammissibile che non sia stato invitato all’assemblea municipale di domani il sindaco di Roma Capitale, nonostante la Lega e in generale il centrodestra ne abbia fatto espressamente richiesta. Giudichiamo la presenza dell’Assessore Patané e del presidente della Commissione Mobilità non sufficienti per portare avanti un dibattito serio ed efficace per apportare deroghe e cambiare questo provvedimento, Gualtieri – concludono Nardini e Mocci – avrebbe dovuto metterci la faccia, e non l’ha fatto”.
Mentre i comitati battono sul punto che Roma attua una delibera senza potenziare la linea dei mezzi pubblici, che per paradosso avranno in circolazione le vecchie vetture inquinanti, che i parcheggi di snodo per accedere alla ztl sono di fatto dentro la ztl, che la periferia spesso non è servita dai mezzi pubblici e quando lo è con attese inadeguate per potercisi realmente affidare.
Gualtieri, secondo alcuni rumors pare stia rivedendo la grandezza della fascia verde e ridimensionando il progetto, ma a parte la destra la politica è completamente assente, e a sentirsi traditi dalla sinistra approdata in campidoglio sono gli stessi elettori del sindaco. I presidenti dei vari municipi, esclusa qualche eccezione mancano all’appello, in un dibattito che al contrario avrebbe bisogno di dialogo, di confronto ed ascolto. Va bene la transizione energetica, combattere l’inquinamento delle grandi città, ma sono i comitati che fanno i confronti con le altre capitali europee Parigi, Berlino, dove volendo grazie ad una rete metropolitana che è i grado di coprire la città ed il suo hinterland, rende possibile il sogno green di abbandonare le auto. Questa delibera rischia di mobilitare per i prossimi mesi un’intera città, che senza mezzi termini ne chiede il ritiro ed arriva qualora fosse necessario, a chiedere le dimissioni di un sindaco ormai ribattezzato “Re della ztl” ma non quella prevista da novembre prossimo, quella del centro storico enclave della sinistra targata Pd, che spesso si è scordata delle periferie e che oggi più che mai traccia una distanza incolmabile fra fasce di popolazione. Roma? Una città per ricchi. Una svolta green voluta e ben accetta solo a chi se lo può permettere. Nel mentre dai comitati si pensa ad un referendum popolare contro la decisione del sindaco e si valuta che se tutti i romani dovessero avere una macchina elettrica, utile per passare al vaglio dei varchi previsti “Non basterebbe una centrale nucleare per alimentarla” E’ caos, malumore, perdita di consensi per il primo cittadino. Piu che green i giorni di Gualtieri e della sua giunta sembrano segnati dal nero horror.