SANTA MARINELLA – Sulla vicenda del porto turistico, non è stata detta affatto l’ultima parola. Al contrario, ora si apre un nuovo capitolo, poiché l’impresa concessionaria, la Porto Romano, dovrà tenere fede a quanto riportato nell’atto di collaborazione sottoscritto tra il presidente della società e l’amministrazione comunale dell’ex sindaco Roberto Bacheca e provvedere, come è nei suoi obblighi, ad avviare, una volta per tutte, le opere di ampliamento dello scalo turistico.
I lavori, ovviamente, dovranno iniziare dopo che la stessa società provvederà a firmare la convenzione urbanistica relativa agli interventi a terra e sulla viabilità con il Comune. Qualora seguitasse ad essere inadempiente sotto questo aspetto, ci saranno tutti i presupposti per avviare un nuovo provvedimento di decadenza della concessione.
“Perché – dice il sindaco Tidei – è inutile ricordare che la società Porto Romano ottenne quasi trent’anni fa l’occupazione d’urgenza della vecchia darsena impegnandosi a procedere ai lavori di raddoppio del porticciolo turistico.
La società come è più che evidente non ha mai ottemperato a tale obbligo, ma d’ora in poi non permetteremo più che tutto ciò accada”.
Questa la dichiarazione del sindaco all’indomani di un incontro nella sede municipale con i legali di fiducia del Comune che avevano presentato appello al Consiglio di Stato per chiedere di annullare una precedente sentenza del Tar che, accogliendo il ricorso della Porto Romano, aveva sospeso il provvedimento di revoca della concessione, atto propedeutico al ritorno in possesso del bene pubblico da parte del Comune.
“Per i nostri legali – prosegue il sindaco – la sentenza del Consiglio di Stato non avrebbe tenuto nella giusta considerazione alcuni punti fondamentali oggetto del nostro ricorso con la quale chiedevamo di annullare la sentenza del Tar.
In ogni caso ora, la società porto Romano non potrà più addurre nessuna scusa. Vorrei, a tal proposito ricordare che, in passato, pur di non realizzare l’ampliamento del porticciolo ma solo a gestire i vecchi ormeggi, la stessa società, dopo aver firmato l’atto di collaborazione tornò sui suoi passi e chiese ai giudici amministrativi l’annullamento.
I giudici, però, non accolsero la sua richiesta ritenendola infondata e accogliendo invece la tesi del Comune e pertanto, allo stato attuale, la situazione è molto chiara e può riassumersi come già detto in poche parole, o si fa l’ampliamento o si procederà con la decadenza della concessione demaniale per palese inadempienza”.