VITERBO – La Biblioteca Consorziale di Viterbo è ormai giunta al penultimo appuntamento della rassegna ‘’20 classici per una biblioterapia, la Biblioteca come porta del dialogo’‘, un piccolo esperimento che per tre mesi ha reso viale Trento un centro culturale da visitare, almeno, una volta a settimana. La Biblioteca attende i suoi lettori venerdì 23 giugno alle 17.30 presso la sala conferenze Vincenzo Cardarelli per assistere alla performance di Giuseppe Manfridi che rileggerà ‘‘La morte della Pizia” di Friedrich Dürrenmatt e ”Netočka Nezvanova’‘ di Fëdor Dostoevskij. Anche questa volta agli utenti presenti sarà fatto omaggio delle opere oggetto della performance.
Friedrich Dürrenmatt, LA MORTE DELLA PIZIA
“Sono Edipo” disse il mendicante. “Non ti conosco” rispose la Pizia, e strizzò gli occhi in direzione del sole che non voleva tramontare su quel mare turchino. “Mi hai fatto una profezia.” disse il cieco ansimando. “Può darsi,” replicò Pannychis XI “ne ho fatte a migliaia.” “Il tuo oracolo si è compiuto. Ho ucciso mio padre Laio e ho sposato mia madre Giocasta.La Pizia Pannychis XI ha sempre trovato insopportabile la credulità dei suoi contemporanei. Per vendicarsi di loro, e per divertirsi alle loro spalle, pronuncia gli oracoli più fantasiosi e improbabili che le passano per la testa: così vaticina ad un giovane zoppo che ucciderà il suo stesso padre e poi giacerà con la madre. È l’inizio della storia di Edipo nella reinvenzione che ne fa Friedrich Dürrenmatt in un suo implacabile e grottesco racconto pubblicato nel 1976.
Fedor Dostoevskij NETOCKA NEZVANOVA
Il romanzo, incompiuto, venne pubblicato per la prima volta nel 1849. Narra le vicende di Netočka, una ragazzina fantasiosa e sensibile ma nata in una famiglia disperata. Una volta rimasta orfana, l’adozione presso una famiglia più ricca rappresenterà per Netočka un’ipotesi di riscatto. Il romanzo dette scandalo per la descrizione morbosa dell’intenso rapporto sentimentale che si viene a instau- rare tra la protagonista e una sua piccola amica.