Lettera della famiglia Morincasa al sindaco Giulia De Santis: “Revochi in autotutela l’ordinanza sindacale che ci impone i controlli”
MONTEFIASCONE – Nel primo pomeriggio di ieri sono iniziati i sopralluoghi del perito nominato dalla Procura di Viterbo, Rodolfo Fugger. Sopralluoghi che si protrarranno per diversi giorni.
Con lui, i tecnici e i legali di parte, sul luogo della frana per effettuare importanti rilievi e, di fatto, il primo incidente probatorio.
Sul posto anche un funzionario dei vigili del fuoco Giuseppe Chiricotto e il comandante dei carabinieri di Montefiascone Antonino Zangla.
Gli indagati al momento sono Adriano Menichelli, dell’omonima ditta di Montefiascone che stava effettuando i lavori di scavo nei pressi del ristorante che è franato facendo cadere due solai; quello del tetto a terrazzo e quello sottostante di una sala del ristorante. Con lui, sul registro degli indagati, anche i nomi del geometra Luca Ferri di Montefiascone (difeso dall’avvocato Angelo Di Silvio), progettista e direttore dei lavori, e dell’ingegnere Stefano Frellicca di Orvieto difeso da Manlio Morcella di Terni.
Ci sono novità anche sul fronte investigativo. Sono al vaglio degli inquirenti altre posizioni per accertarne le responsabilità individuali dal punto di vista tecnico-politico e che nei prossimi giorni potrebbero essere chiamati a rispondere in una veste diversa da quella di “persona informata sui fatti”.
Si tratta della sindaca Giulia De Santis che si è trattenuta la delega all’Urbanistica. Del dirigente del settore urbanistico Maria Grazia Fumarola e dell’architetto che ha firmato le tavole presentate nella richiesta del permesso a costruire e cioè l’architetta Pamela Mecocci.
Atto dovuto dei magistrati che, secondo indiscrezioni, avrebbero iniziato a trovare delle grosse incongruenze a livello autorizzativo. La prima riguarderebbe la SCIA (segnalazione certificata inizio attività). Da un primo controllo sembrerebbe essere scaduta e che quindi doveva essere ripresentata prima di iniziare i lavori. La seconda sembrerebbe arrivare dal Genio Civile dove la documentazione richiesta durante la conferenza dei servizi svolta negli anni scorsi, non fosse mai stata completata con l’assenza del certificato di nulla osta dell’ente di governo.
La terza incongruenza riguarderebbe le tavole tecniche e disegni tecnici presentati in Comune.
Secondo fonti ben informate sarebbero all’apparenza difformi dallo stato reale dei luoghi e la volta crollata sembrerebbe non sia riportata nei disegni. Questo sta a significare che non sono stati fatti i carotaggi nelle zone di scavo. Tutte indiscrezioni che se trovassero riscontri metterebbero in serie difficoltà l’amministrazione comunale già sotto pressione perché non avrebbe provveduto a fare controlli di routine durante lo sbancamento del costone adiacente il ristorante con decine di camion impiegati per rimuovere immensi cumoli di lapillo e la strada chiusa in un senso di marcia per consentire il transito in sicurezza dei mezzi.
Nel frattempo, la famiglia Morincasa, attraverso il proprio legale Giuliano Migliorati, ha risposto all’ordinanza sindacale promossa dalla sindaca Giulia De Santis, palesemente illegittima e fuori luogo, chiedendo che sia revocata in autotutela.
atto originale