Frosinone – Morte Andrea Dini, “atteggiamenti strani” negli ultimi tempi

FROSINONE – La morte dell’avvocato Andrea Dini, ha lasciato tutti sgomenti,  trovato morto verso le 23 del 18 luglio sul piazzale di una palazzina dove aveva il suo studio in pieno centro, via Mola Vecchia. Il 50enne si era lasciato alle spalle un brutto momento per una malattia a una gamba, ma si stava rimettendo in sesto. Il fatto che il suicidio possa essere legato al suo stato di salute è stato escluso subito.

ATTEGGIAMENTI STRANI
Negli ultimi tempi si occupava soprattutto di civile. Qualche collega racconta che di recente aveva notato comportamenti strani da parte della vittima. Era pensieroso, nervoso, con reazioni spesso incontrollate, senza un apparente motivo. Cosa era successo? È la domanda a cui sta cercando di dare una risposta la Procura che ha delegato le indagini alla polizia. L’inchiesta non è partita su richiesta della famiglia, come solitamente accade in questi casi, ma in maniera autonoma. Anzi gli inquirenti sono partiti subito spediti, come se fossero a conoscenza di elementi che inducano a sospettare che il suicidio possa essere riconducibile a motivi legati al suo lavoro. In effetti, tra le voci che si rincorrono nelle aule del tribunale di Frosinone, si è parlato anche di un’indagine su una presunta truffa alle assicurazioni con gli incidenti stradali. Il nome di Andrea Dini era in qualche modo collegato a questa vicenda? In Procura e in Questura le bocche restano cucite. L’attività investigativa però procede a passo spedito. L’esame autoptico ha escluso la presenza di segni sul corpo non compatibili con il suicidio. Gli investigatori stanno cercando la verità altrove. Lo studio legale di via Kennedy è stato posto sequestro, acquisiti anche il computer e gli smartphone dell’avvocato.

LE PERIZIE
Nei giorni scorsi è stato affidato l’incarico al perito informatico per esaminarli. C’è poi da capire cosa Andrea Dini abbia fatto il giorno della tragedia. Dove sia andato, chi abbia incontrato. Proprio in quelle ore potrebbe essere successo qualcosa che ha spinto l’avvocato a togliersi la vita. Qualcosa che lo avrebbe messo definitivamente all’angolo, senza via d’uscita. Ci sarebbe qualche discrepanza negli appuntamenti che ai familiari aveva detto di avere in quel giorno. Ma trovare conferme su questa circostanza è impossibile per il momento. L’analisi del telefono cellulare consentirà di ripercorrere gli spostamenti e i contatti della giornata di martedì. Quella sui computer dirà invece di cosa si stava occupando il legale negli ultimi tempi.

IL FURTO
Ad infittire il giallo, il furto commesso sabato in casa dell’avvocato, nella zona di via Tiburtina, mentre erano in corso i preparativi del suo funerale. I ladri hanno praticato un foro di modeste dimensioni in una parete. Nell’abitazione non c’è una cassaforte, i malviventi hanno messo tutto a soqquadro ma avrebbero portato via solo oggetti di piccolo valore. Un furto ritenuto anomalo che, alla luce dell’inchiesta della Procura, lascia sul campo un interrogativo: chi è entrato nella casa cercava altro?