VITERBO – Alessio Paternesi è morto ieri, venerdi 18 agosto all’Ospedale di Belcolle dove era stato ricoverato la sera precedente. Era nato a Civita Castellana nel 1937.
A soli 22 anni partecipa alla VII Quadriennale di Roma. Nel 1962 la sua prima personale che lo proietta immediatamente sul mercato artistico italiano e internazionale. Negli anni ’90, il ritorno nella terra natale, dove torna a dedicarsi alla scultura con le grandi opere e i monumenti pubblici realizzati negli ultimi dieci anni di attività e ad ampi cicli pittorici come ‘I giardini Incantati’, ‘Dietro le quinte’, ‘I sospettosi Incanti’, ‘Indovina la Commedia’. Tra le sue più recenti grandi mostre antologiche, quella al museo del Vittoriano a Roma e quella al palazzo dei Papi di Viterbo per il suo ottantesimo compleanno. Il Maestro ha anche donato una sua opera alla sua città d’origine “Fontana delle acque vergini”, scultura realizzata in vitreous china – il materiale impiegato nell’industria locale – e installata nel giardino Baden Powell, adiacente il Forte Sangallo ad impreziosire il centro storico. A Viterbo suo il monumento ai facchini
Nel 1994, a Canepina durante un pranzo di beneficenza alla cantina di Santa Corona conosce il presidente del Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa e il mondo dei facchini a lui sconosciuto, da lì l’idea della statua in bronzo realizzata a Viterbo e dedicata a loro.