Dies Natalis il motto scelto dall’architetto viterbese. Frontini: “Volevamo la più bella, che guardasse ai valori dell’Unesco e del Giubileo 2025”
VITERBO – Una sala consiliare stracolma di cittadini ha accolto il verdetto della commissione chiamata a giudicare il vincitore della nuova Macchina di Santa Rosa. Quella che sfilerà dal 2024 al 2028. Quella del Giubileo.
“Dopo il magnifico trasporto di ieri sera, oggi volevamo questo momento di condivisione con la città – dichiara la sindaca Chiara Frontini -. Il consiglio comunale tutto, aveva dato alla commissione delle linee guida precise sulla scelta della nuova macchina: tradizione, valori Unesco e anno giubilare. Abbiamo chiesto di immaginare una macchina che guardasse alla storia della città ma aperta al mondo. Una bella macchina, la più bella“.
A presiedere la commissione è l’architetta Loriana Vittori, dirigente dell’ufficio speciale per la riqualificazione delle periferie. Scelta “in quanto – spiegano dal Comune – l’esperienza in campo tecnico e amministrativo offre ampie garanzie in ordine al buon esito della procedura”.
E’ lei ad aprire l’incontro spiegando: “Siamo in questo posto perché è un atto amministrativo, la sala giusta”.
Gli altri componenti della commissione sono Giorgio Saraconi dell’Ordine degli architetti, Lorenzo Ranucci dell’Ordine degli ingegneri della provincia di Viterbo, la soprintendente per l’Etruria meridionale Margherita Eichberg per la commissione nazionale per l’Unesco e Massimo Mecarini, presidente del Sodalizio dei facchini di Santa Rosa. Insieme a loro anche l’istruttrice amministrativa Michela Cecchini in qualità di segretaria verbalizzante, senza diritto di voto.
Su 17 domande ricevute, tre escluse dall’inizio per carenza documentale e altre cinque escluse nella seduta di ieri con la motivazione che “il motto scelto per la macchina coincide con quello riportato negli elaborati tecnici e nel progetto, quindi identificabile con l’autore del progetto”. I bozzetti ricordiamo che sono presentati in forma anonima e solo ieri si sono conosciuti i nomi dei vincitori.
Si comincia con la graduatoria, si arriva alla triade finale, il pubblico si guarda intorno, cerca di capire, e infine la proclamazione: “Con il plico numero 14 vince Raffaele Ascenzi”. Giorgio Saraconi non finisce neanche di parlare che la sala scoppia di grida, applausi e ovazioni rivolti al vincitore che si alza in piedi e indica con il dito indice le persone più care, non parla ma tutti intendono.
“Dies natalis” questo il motto della macchina di Ascenzi, ha vinto con 93 punti su cento. Tra le motivazioni della commissione, “La coraggiosa riproposizione delle macchine del passato che si incontra con l’importante inserimento delle nuove tecnologie. Lo svuotamento delle parti interne della macchina e una maggiore altezza di quelle del passato“. Oltre a questo, la vita della santa, “raccontata” su questa nuova macchina.
Tra venti giorni, dopo le dovute verifiche ( ed eventuali ricorsi) la proclamazione ufficiale con un grande evento al Teatro dell’Unione.
La graduatoria
14. di Eugenia Benelli (60,80 punti su 100) “Spes, fonte di speranza” Escluso
13. di Ascanio Ciarletti (62,20 punti) “Veliero celeste”
12. di Alessandro Talenti (63,80 punti) “Fiamma di fede, divina fiamma”
11. di Stefano Moscini (66,40 punti) “Luce universale” Escluso
10. di Paolo Marcualdi (66,60 punti) “Speranza e pace” Escluso
9. di Cristian Ciucciarelli (69 punti) “Alba di pace”
8. di Marco Antonicelli (71,40 punti) “La luce che scalda i cuori e ispira l’anima” Motto
7. di Alessia Bertini (72,60 punti) “Eterea danza” Escluso
6. di Francesco Precetti (72,80 punti) “Fulgur fidei”
5. di Mauro Loreti (76,20 punti) “Caritas”
4. di Alessandro Pettinelli e Michele Telari (82,80 punti) “Rosa virtuosa”
3. di Alfredo Giacomini (88,20 punti) “Metamorfosi”
2. di Alessio Patalocco (90 punti) “Il sogno di Rosa”
1. di Raffaele Ascenzi (93 punti) “Dies natalis”