VITERBO – Il garante dei detenuti Stefano Anastasia entra nel carcere di Mammagialla. “Preoccupante tasso di affollamento e carenza di personale”, afferma. Ieri la visita a Viterbo.
Oltre a quella nell’istituto penitenziario, anche quella alla Asl e all’ospedale di Belcolle.
La giornata è iniziata dal reparto di medicina protetta e dal Servizio psichiatrico di diagnosi e cura (Spdc) del nosocomio viterbese. Qui il garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio ha incontrato un uomo e una donna internati, in attesa di essere trasferite in Rems.
“La situazione dell’uomo – riporta Anastasia – è in via di soluzione, in quanto dovrebbe essere trasferito in Rems nei prossimi giorni.
Difficoltà ci sono ancora per la donna che si trova nello Spdc, piantonata da diversi mesi e che invece dovrebbe essere trasferita nella Rems di Pontecorvo. È una situazione di disagio sia per la donna sia per il reparto, nel quale i pazienti dovrebbero restare per il tempo strettamente necessario al trattamento delle acuzie e non per mesi come in questo caso”.
Il garante sì è poi recato alla Asl.
In direzione generale ha partecipato al tavolo per la tutela della salute dei detenuti, dedicato al sistema di erogazione delle prestazioni di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione, a garanzia dei livelli essenziali e uniformi di assistenza individuati nel piano sanitario nazionale e in quelli regionali e locali.
Del tavolo ne fanno parte, sotto il coordinamento della Asl e della direzione di Mammagialla, tutte le istituzioni del territorio che operano in ambito carcerario.
Durante la riunione è stato approvato il nuovo piano per contrastare il rischio di suicidio, che aggiorna quello del 2018, ed è stata raggiunta un’intesa per la carta dei servizi sanitari della Asl che sarà distribuita assieme alla “Guida per i nuovi giunti negli istituti penitenziari” realizzata dalla struttura del garante delle persone detenute della Regione Lazio.
Sono stati affrontati anche i problemi riguardanti la digitalizzazione dei servizi sanitari, la carenze e le condizioni di lavoro del personale sanitario.
Alla riunione hanno partecipato la direttrice del carcere di Mammagialla, Anna Maria Dello Preite, la direttrice sanitaria della Asl, Antonella Proietti, il direttore di medicina protetta e malattie infettive di Belcolle, Giulio Starnini, e il responsabile della medicina penitenziaria territoriale, Fabrizio Ferri.
Anastasia, infine, si è recato a Mammagialla dove ha incontrato e parlato con alcuni detenuti. “Preoccupante – afferma il garante – il tasso di affollamento sulla capienza regolamentare che ha superato il 141%. A fronte di 440 posti previsti, sono presenti 623 detenuti. La percentuale sale al 154% se si considerano i posti effettivamente disponibili, che sono 405”.
Altro tema caldo, che si ripercuote sull’intero funzionamento del carcere, è la carenza di personale educativo e della polizia penitenziaria. La pianta organica prevede 343 unità di personale ma i presenti sono 256 e gli effettivi 216, vale a dire circa i due terzi di quelli previsti dalla pianta organica.