SANTA MARINELLA – A Santa Marinella le persone con disabilità motoria o visiva non possono accedere e spostarsi all’interno di importanti luoghi e spazi pubblici presenti sul territorio comunale.
Ed è per questo che l’amministrazione comunale e il sindaco Pietro Tidei, già alle prese con lo scandalo dei video in cui viene ripreso mentre ha rapporti sessuali all’interno del Municipio, sono stati condannati per politiche discriminatorie nei confronti delle persone disabili.
Il ricorso era stato presentato da Daniele Renda e dall’Associazione Luca Coscioni presso il Tribunale di Civitavecchia e il 13 ottobre il giudice Giulia Sorrentino ha emesso la condanna per la mancata adozione di un Piano che preveda la concreta eliminazione di un numero elevato di barriere architettoniche.
Ora il sindaco Tidei e la sua amministrazione hanno 12 mesi di tempo per approvare, sentita l’Associazione Luca Coscioni, tutte le misure e gli interventi necessari volti a rimuovere le singole barriere architettoniche e sensoriali indicate nella sentenza, ciò al fine di garantire l’accessibilità universale in tutti gli spazi urbani, nonché il diritto alla libera circolazione, all’uguaglianza e alla vita autonoma per tutti i cittadini, anche con disabilità.
Daniele Renda, persona con disabilità visiva che ha presentato ricorso, fa presente che il sindaco per anni “è rimasto sordo di fronte alle nostre richieste. Tidei non ha avuto alcun rispetto dei diritti fondamentali delle persone con disabilità riconosciuti a livello nazionale e sovranazionale”.
Anche per l’avvocato Alessandro Gerardi, consigliere generale dell’Associazione Luca Coscioni, che ha curato il ricorso, “la decisione adottata dal Tribunale di Civitavecchia ha fatto finalmente chiarezza, riconoscendo espressamente che i ritardi e le omissioni dell’Amministrazione integrano a tutti gli effetti una condotta discriminatoria attuata nei confronti delle persone con disabilità. Ora il Comune dovrà rimuovere gli ostacoli”. Un’altra grana per Tidei.