L’economia agricola viterbese piu competitiva e dinamica
A fine anno si fanno i bilanci. Si tirano le somme. Si verificano i risultati. Quelli appena trascorsi sono stati dodici mesi irripetibili, per certi versi. Le attività sindacali promosse dalla Confederazione e condivise dai livelli dirigenziali di Viterbo e provincia hanno comportato una mobilitazione continua delle strutture territoriali. La costruttiva interlocuzione con il governo e con le istituzioni locali ha fatto il resto, consentendo alla Coldiretti di tagliare traguardi importanti, in qualche caso storici. Il riferimento è alla battaglia per ottenere dalla Commissione Europea il nulla osta ad introdurre in Italia l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza del latte a lunga conservazione, dei derivati, dei formaggi, delle mozzarelle. Ogni manifestazione, come quelle romane, al Campidoglio o davanti ai grandi centri commerciali, ha puntualmente registrato la presenza numerosa e convinta dei nostri associati. È una straordinaria vittoria – targata Coldiretti – per gli allevatori e i produttori che con l’imminente entrata in vigore della legge potranno rivendicare, con indicazioni incontrovertibili in etichetta, che soltanto il loro è autentico latte italiano, munto, lavorato, imbottigliato in Italia. Non altrettanto potranno fare le multinazionali e i gruppi industriali che imbottigliano nel nostro Paese latte importato chissà da dove. Ciò ha comportato che in soli cinque mesi è salito del 75% il prezzo del latte italiano alla stalla “spot” passato da 24 centesimi di aprile a 43 di ottobre. L’anno si è chiuso con la ratifica dell’accordo sul prezzo del latte alla stalla nel Lazio che aumenta da 36 a 39 centesimi. Ma il 2016 resterà agli annali anche per la coraggiosa battaglia, intrapresa dopo decennali tentennamenti, per rivendicare la storica distintività del pecorino romano prodotto nel Lazio – e soprattutto tra Viterbo e Roma – finora penalizzato da politiche commerciali che nel tempo hanno favorito altre regioni, altri territori. Nel nuovo anno avremo una Dop territoriale dedicata, specifica per poter adeguatamente esaltare la unicità del pecorino che si produce tra la Tuscia e la Capitale con il latte ovino dei nostri allevatori. Nel 2016 abbiamo aggiunto nuovi tasselli al piano di programmazione delle attività per lo sviluppo delle coltivazioni della nocciola, ma anche preservato la qualità dell’olio extravergine di oliva vanto della nostra terra. I risultati conseguiti concorrono a formare un tesoretto che – in termini di risparmio per le imprese agricole e zootecniche – vale oltre un miliardo di euro tra esenzione Imu e Irap, aumento della percentuale di compensazione Iva su latte e carne e credito di imposta dal 10% al 20% per acquisto di nuovi beni strumentali nel triennio 2016/2019. Il collegato agricolo, inoltre, ha introdotto la garanzia su forma scritta e durata (minimo 12 mesi) dei contratti di conferimento del latte e la garanzia di un giusto prezzo, almeno superiore ai costi produttivi, ma anche la riduzione da 180 a 60 giorni per il silenzio assenso nei procedimenti amministrativi. A luglio – e anche in questo caso la Coldiretti di Viterbo è stata protagonista, schierando in piazza duecento imprenditori agricoli – abbiamo ottenuto il decreto sul grano duro, con lo stanziamento da parte del Ministero di 10 milioni di euro alle imprese che stipulano contratti di filiera triennali. A settembre ha visto la luce il testo unico del vino che dimezza la burocrazia e tutela più efficacemente il Made in Italy. A ottobre il parlamento ha approvato la nuova legge contro il caporalato, contro il lavoro nero e contro ogni forma di sfruttamento del lavoro in agricoltura. Nella legge di bilancio 2017 è contemplata anche l’eliminazione dell’Irpef agricola. Ne beneficiano 300.000 agricoltori, che risparmieranno 230 milioni di euro nel 2018 e 135 per i due anni successivi. Inoltre, aumento della 14esima per 800.000 pensionati coltivatori e in favore dei giovani agricoltori sgravi contributivi del 100% per i primi 36 mesi. Un ultimo e più sentito pensiero vogliamo rivolgerlo ai nostri colleghi che continuano a lavorare e produrre a Amatrice e negli altri comuni del Centro Italia devastati dal terremoto. da agosto ad oggi siamo stati vicini a loro tutti, con la solidarietà vera, concreta. Siamo stati sul posto, abbiamo portato da Viterbo e da altri comuni della provincia, in più di una circostanza, mungitrici, fieno, foraggi, generi di prima necessità. Inoltre, il nostro pressing nei confronti del governo e delle istituzioni regionali ha prodotto provvedimenti, decreti per sostenere la ripresa delle attività produttive nelle campagne dei paesi distrutti dal sisma. A Natale un pezzo del nostro cuore era lì, al fianco dei nostri amici agricoltori e allevatori che non hanno mollato. Il loro coraggio è stato la pagina più emozionante dell’anno scorso, un 2016 vissuto intensamente.
Il presidente della Coldiretti di Viterbo Il direttore della Coldiretti di Viterbo
Mauro Pacifici Alberto Frau