Il sindaco Principi e la sua amministrazione si troveranno costretti ad inviare i rifiuti in altri impianti TMB (e non TM come quello della Ecosystem) con costi spropositati che ricadranno sui cittadini
APRILIA – I rifiuti che produce una città di grandi dimensioni come quello pontino di Aprilia non potranno più essere conferiti nell’impianto di trattamento meccanico biologico della Rida Ambiente.
Questa la prima reazione a catena delle scelte adottate dalla regione Lazio che vive sotto perenne pressione dei titolari delle discariche oggi attive.
Purtroppo, la carenza di spazi è dovuta alla totale assenza di spazi in discariche regionali in quanto l’unica che accettava (seppure parzialmente) gli scarti del trattamento dell’impianto di Fabio Altissimi era Viterbo, che tuttavia dal primo gennaio del prossimo anno, quindi tra poco meno di dieci giorni, si è dichiarata indisponibile ad accettare ulteriori quantità.
A pochi giorni dalla scadenza del contratto con l’azienda che si occupa di trattare la frazione del secco indifferenziato, l’ente comunale di piazza Roma ha inviato una richiesta ufficiale alla Regione Lazio affinché vengano individuati altri impianti di trattamento per l’anno 2024.
Sembra una barzelletta ma non lo è. Già perché prima l’ex sindaco Antonio Terra e il suo successore Lanfranco Principi, si sono battuti come leoni per impedire che sul loro territorio fossero autorizzati nuovi impianti di trattamento dei rifiuti o discariche.
Aprilia produce rifiuti. Tanti. Tantissimi. Però li vuole smaltire altrove. Mica fessi. Il problema è che altri saranno ben lieti di accogliere la monnezza prodotta dai loro concittadini ma dovranno pagare lo smaltimento a prezzi esagerati.
La missiva, firmata dal dirigente dell’ottavo settore del comune di Aprilia, l’architetto Marco Paccosi, è stata inoltrata alla regione Lazio nelle scorse ore dopo che la stessa Rida Ambiente aveva comunicato all’amministrazione del sindaco Principi e alla Progetto Ambiente l’indisponibilità a ricevere l’indifferenziata dal primo gennaio del nuovo anno. L’azienda di via delle Valli, in qualità di gestore del servizio di raccolta dei rifiuti per conto del comune di Aprilia, a seguito di diverse interlocuzioni con la Rida Ambiente, aveva provveduto a sottoscrivere e a trasmettere, il 18 dicembre scorso, il nuovo contratto di servizio per l’annualità 2024. Un rinnovo che, sia i vertici di Progetto Ambiente che l’amministrazione Principi, davano per scontato. E invece, poche ore dopo, la società, che si occupa del trattamento del secco indifferenziato, ha gelato tutti. “Ad oggi – si legge nella nota di risposta inviata dalla Rida all’ente di piazza Roma – il nostro impianto non dispone più di spazi, in quanto i pochi disponibili sono stati assegnati ai comuni che per primi hanno confermato l’accettazione delle consuete condizioni anche per il 2024”. Tra questi, non compare il comune di Aprilia che, precedentemente, aveva chiesto all’azienda delle modifiche contrattuali che sono state rifiutate dalla stessa. A quel punto il comune di Aprilia ha inviato nuovamente alla società il contratto senza variazioni, accettando tutte le condizioni messe nero su bianco dalla Rida Ambiente.
Troppo tardi, però. E’ la stessa società che spiega l’impossibilità a ricevere ulteriore indifferenziata presso il suo impianto. “La carenza di spazi – si legge nella nota di risposta – è dovuta alla totale assenza di spazi in discariche regionali in quanto l’unica che accettava, seppur parzialmente, gli scarti del trattamento del nostro impianto era quella di Viterbo, che tuttavia da gennaio si è dichiarata indisponibile ad accettare ulteriori quantità.
Quest’anno si è arrivati addirittura al punto che Rida non ha alcuna discarica dove conferire. Pertanto, qualora, non ci venga indicato dalla vostra amministrazione dove conferire gli scarti, non saremo in grado di poter effettuare alcun trattamento sul rifiuto urbano per vostro conto”.
Come. Una città con amministrazioni così green e così preparate sullo smaltimento dei rifiuti ora chiedono aiuto alla regione?
Per quale ragione altri comuni del Lazio (vista la legge che obbliga il conferimento di prossimità nei TMB) dovrebbero farsi carico dei capricci di questa amministrazione gratis?
Troveranno dove conferire i rifiuti così come ha fatto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Ovviamente dopo la sentenza del caso CSA di Castelforte i rifiuti di Aprilia non potranno finire nelle floride aziende che, in barba alla legge, non fanno il trattamento biologico del rifiuto. Questo non è un dettaglio di poco conto. Da qualche parte si è letto di un presunto accordo con la Ecosystem che però fa il solito trattamento meccanico dei rifiuti (TM). E’ illegale conferire da loro come il Tar del Lazio ha sentenziato e trasmesso gli atti alla Procura della Repubblica di Cassino per il caso sopra citato tra FRZ (Formia Rifiuti Zero) e la CSA di Castelforte.